Autore: Andrea Cosentino
Titolo: Il sogno di Icaro
Editore: L’ArgoLibro
Introduzione di Roberto Fabrizi
Anno di pubblicazione: 2018
Numero pagine: 250
Copertina: cartoncino brossurato, copertina a colori con alette
Formato: 14,8x21
Prezzo di copertina euro 12,00
Spese di spedizione euro 4,63 (raccomandata postale)
Codice ISBN 978-88-94907-23-0
Andrea Cosentino è artista della
scrittura a suo agio con una molteplicità di forme: dopo il romanzo “La Savana”
e la poesia haiku di “Arashi” (cliccate sui titoli per aprire le pagine
dedicate), ci regala una raccolta di racconti che si leggono tutti d’un fiato.
Le coincidenze, le “stranezze” della
quotidianità, la fatalità, il “senso del destino”: otto tracce che lo stesso
autore definisce “omaggi alla supremazia del sogno e alla bellezza della vita,
oltre la carne e la necessità, verso l’impossibile.”
“Scambio di persona”, “Shermàn”,
“Sessanta giorni”, “La memoria”, “Il bivio”, “Un bellissimo sogno”, “Il dono”,
“Il sogno di Icaro”: perle che invitano il lettore ad un “viaggio” lucido in
cui l’inatteso si fa avanti, spiazza le convinzioni e apre nuovi scenari.
A proposito dei racconti, scrive ancora
l’autore: “In ognuno di essi è nascosta una piccola gemma, un destino comune,
un significato che la trama, differente in ogni racconto per ambientazione e
personaggi, solo apparentemente li tiene lontani fra loro ma in realtà essi
sono uniti come perle in una collana.”
Già ne “La Savana” Andrea Cosentino ci
aveva abituati ad un ritmo sostenuto che in queste pagine si accentua, data la
predilezione per la relativa brevità del racconto.
Molte sono le possibili chiavi di
lettura: quella psicologica, di cui ci parla nell’introduzione lo psicologo
Roberto Fabrizi, ma si aprono anche altre possibilità, direzioni. Quando “l’immateriale”,
l’imponderabile, si affaccia prepotentemente nella quotidianità, non è facile
rispondere ai “perché?” che inevitabilmente affiorano. L’arte prova a
rispondere, facendoci notare legami apparentemente inesistenti. È un libro da
leggere e rileggere, questo, per assaporare l’incommensurabile che, prima o
poi, tocca tutti noi.