Il libro della settimana

martedì 30 luglio 2013

Lia Deva Sundari Lo Bue - DEDICATO A...



Autrice: Lia “Deva Sundari” Lo Bue
Titolo: Dedicato a…
Editore: L’ArgoLibro
Anno di pubblicazione:2013
Numero pagine: 124
Copertina: elaborazione grafica di Claudio Alfano
Formato: 14,5x21
Introduzione di: Francesco Sicilia
Progetto grafico: MITO  graficamito@gmail.com
Codice ISBN 978-88-98558-04-9
Prezzo di copertina euro 12,00
Spese di spedizione euro 3,63 (raccomandata postale)
Per info e ordini: largolibro@gmail.com
e.mail autrice: lialobue@libero.it


Lia “Deva Sundari” Lo Bue continua il suo viaggio parallelo vita-arte e ci regala nuove, intense emozioni. In “Dedicato a…” lo sguardo viene rivolto ai molti “tu” che l’autrice ha incontrato e incontra nel suo percorso esistenziale: “a me stessa”. “alla mia famiglia”, “ai miei alunni”, “alle donne”, “all’umanità”, “ad alcuni uomini”, “agli amati/odiati uomini del passato”, “alle mie passioni”, “ad alcuni luoghi della mia vita”. Tante le sezioni in cui è divisa l’opera, densissima di emozioni che la poetessa decide – ancora una volta – di condividere.
Il fitto dialogo quotidiano si fa poesia, quando la parola viene filtrata da una sensibilità fuori dal comune. In questo senso, dalle pagine di “Dedicato a…” scaturiscono riflessioni e nuove scoperte che sanno “scavare” delicatamente ma risolutamente nell’animo umano e nei meccanismi che lo guidano, spesso oscuri ai più.
Uno dei pregi dell’artista è quello di “vedere e far vedere”, “sentire e far sentire”, in una moltiplicazione delle consapevolezze che trova terreno fertile soprattutto nella condivisione.

Lia “Deva Sundari” Lo Bue è insegnante, oltre che poetessa, e sa accostarsi al mondo giovanile con particolare sensibilità e attenzione, cogliendone le luci e le ombre. Anche in questo senso, quindi, è grande il suo contributo: un’opera, la sua, che guarda ben oltre le solite banalizzazioni degli estremismi, fin troppo comodi nell’incasellare gruppi di persone. L’artista, invece, ci fa comprendere che “i gruppi” non esistono, se non in marginali aspetti, e che invece ogni persona va colta nella sua unicità. Non è facile riuscirci ma il tentativo va fatto: ed ecco che il libro si chiude con la sezione “Pseudo-haiku un po’ per tutti”, dove pochissime parole e un’immagine bastano per cogliere l’essenza di una persona in movimento, di un “intreccio” che ha nutrito il cuore e l’arte di Lia.    

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