Le interviste di Nello Amato
Il
tesoro dei propri ricordi
Intervista
a Rosaria Formisano
Rosaria, ciao, come stai?
Ciao, sto bene, grazie… molto incuriosita da
questa intervista… anzi grazie mille per avermela proposta.
Spiegaci in poche parole chi sei, cosa ami fare
e perché hai scelto di pubblicare il tuo lavoro con “L'ArgoLibro”.
Le parole
sono vita… le parole non so quantificarle… poche o molte non so… proverò a
trovare quelle giuste… chi sono ? Una donna come tante e come nessuna. Amo la
mia famiglia, le mie radici ,amo scrivere, amo il mio lavoro fare la maestra e
stare con miei bambini , le mie
amicizie, amo la vita ed ogni nuova emozione ha essa in serbo per me… amo
ridere…
Ho scelto
“L' ArgoLibro” perché fa parte delle mie radici, dei miei ricordi, ho visto
nascere e crescere la libreria e la casa editrice, condivido la sua ideologia
di libreria ed editoria indipendente e come sito promotore di cultura e di ogni
forma artistica possibile, rendendo cosi fruibile ogni iniziativa ad ognuno…
Conosco l’editore da tanti anni e solo a lui e ai suoi collaboratori potevo
affidare i miei pensieri.
Cosa sono per te i ricordi? Un filosofo ha detto
che nei ricordi è sita la verità relativa di ognuno di noi, concordi?
I ricordi sono
l’essenza di ciò che siamo… La memoria è la nostra storia personale, familiare,
globale!
Concordo
con l’affermazione che nei ricordi è insita la verità che sia una verità
relativa non è sempre vero…
Sicuramente i ricordi sono vissuti personali che
ci appartengono intimamente ma se ai
ricordi diamo vita anche nel presente ognuno attraverso le proprie emozioni
allora si condividono e si propagano come una verità assoluta che unisce anche
nella diversità!
Il tempo dilata paure e insoddisfazioni ma al tempo
stesso conserva pure quegli attimi che ci hanno permesso di sognare e soffrire,
di ridere e lamentarci. Sono condimenti che danno sapore all’esistenza. (Kruger )
Questo titolo indica la struggente malinconia, l'immensa
nostalgia, la volontà di non accettare ciò che non si è pronti ad accettare… il
momento di ristoro dal dolore di una profonda assenza…
Ci sono altre pubblicazioni letterarie in
cantiere (romanzi, poesie, racconti...)?
Per adesso non credo… il mio scrivere è legato
strettamente al mio vivere al mio sentire la vita… sono in ascolto, in questo
momento.
Posso chiederti o sono indiscreto se alla base
del tuo lavoro c'è la perdita di una persona cara?
La
decisione di pubblicare questo mio secondo libro è nata da un'esigenza vera e
da un profondo bisogno di mettere un punto ad un periodo di vita, la mia vita
fino alla morte della mia adorata mamma… la vita che cambia per sempre… spezzando
le tue radici più profonde con essa!
Un punto ma non un punto e a capo… non potrei
mai!
Come si fa a superare un dolore simile?
Non si
può… si trovano compromessi… strategie per sopravvivere… un mio vecchio amico
mi disse un giorno che il dolore va attraversato per poterlo affrontare, va
guardato negli occhi per accettarlo… è quello che ho fatto e che provo ancora a
fare… col tempo il dolore è diventato anche
il modo per non dimenticare mai l’amore che mia madre mi ha dato e
quello che mi ha insegnato a dare e allora solo allora diventa anche amico e riesce anche ad essere felice per te
perché nonostante tutto a un certo punto continui a vivere nonostante mai più
sarà come prima.
Alcuni
vengono sopraffatti da malattie come il lutto patologico...
La perdita di una persona cara, strettamente
cara, come una madre, è comunque un fattore invalidante non fisicamente ma
psicologicamente, è una mutilazione affettiva da cui non si guarisce mai
veramente.
Prospettive future?
Continuare la mia vita… giorno per giorno… senza
mai dimenticare…
Rosaria,
siamo giunti alla conclusione... Più che una risposta a una domanda vorrei una
riflessione da giovane, da donna, da scrittrice.
Viviamo in un mondo dove il telematico ha
letteralmente ucciso il libro cartaceo, la telenovela ha soppiantato il
racconto scritto e orale, le forme narrative televisive, ridondanti e
consumistiche, fanno sì che il soggetto non ricerchi la scrittura come rifugio
o fonte di piacere a causa della presenza ossessiva del virtuale. In questa
società la letteratura può ancora salvare il mondo?
Dobbiamo
credere in essa… ai miei bambini insegno l’amore per i libri, le storie, la
lettura, coinvolgo i loro genitori e
tanti di loro credono nel potere della lettura come impulso positivo alla
crescita dei loro bambini… essi sono il futuro e saranno sicuramente dei buoni
lettori e lettrici…
Nessun videogames può eguagliare la magia di una
storia raccontata o letta , del suono di una pagina sfogliata, del profumo
della carta, delle belle immagini che accendono l’immaginazione, la fantasia… Sì,
io credo come donna, come insegnante, come amante della letteratura e di un
buon libro, prezioso scrigno di emozione, che la letteratura come ogni altra forma di arte sia
il nostro passato ma soprattutto il nostro futuro!
Arrivederci e grazie di tutto :-)