Il libro della settimana

lunedì 7 gennaio 2019

Giuseppina Volpe - C'era una torta




Autrice: Giuseppina Volpe
Titolo: C’era una torta – Le ricette cilentane dolci e salate di Nonna Pina
Editore: L’ArgoLibro
A cura di Giusi e Annamaria Botti
Numero pagine: 78
Copertina: a colori con alette
Formato: 16x23 cm.
Codice ISBN: 978-88-94907-50-6
Prezzo di copertina euro 12,00
Spese di spedizione euro 4,63 (raccomandata postale)
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Per contatti: giusiteresabotti@libero.it

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Classe 1935, Giuseppina Volpe nasce in un paesino dell’entroterra cilentano (Acquavella) e per tutta la vita coltiva - e continua a coltivare -  la passione per “l’antica cucina” di questi luoghi che sono stati resi celebri in tutto il mondo dalla Dieta Mediterranea, che ovviamente è molto più di una semplice dieta: è un vero e proprio stile di vita.
Un prezioso patrimonio immateriale, quello custodito da Giuseppina, che il certosino lavoro delle nipoti Giusi e Annamaria ha trasposto su carta e messo a disposizione di tutti grazie a questa pubblicazione de “L’ArgoLibro”. Dalla “Nenna salata” alla “Ciauledda”, dal “Candorlì” alla “Pastiera di riso”, in questo libro troverete tantissime ricette dolci e salate spiegate passo passo. Un patrimonio di inestimabile valore che va ben oltre la ricetta in sé.
Il libro, presentato al meglio dal lavoro grafico di Cristina Piccirillo, è ulteriormente arricchito da pagine dedicate a tradizioni e proverbi, ma anche dalla fiaba “La volpe e la bambina”, con l’acquerello originale di Rossella Zevola. Un’opera corale femminile, quindi, da tramandare affinché non vengano perse conoscenze e memorie che ancora oggi possono essere (e sono!) fonte di importantissimi insegnamenti.
Tutto è ben condensato nella massima che, come in ogni pubblicazione de “L’ArgoLibro”, viene scelta per chiudere un’opera. In questo caso è stata scelta una frase di Jean d’Ormesson: “Viviamo in gran parte su quello che ci è stato trasmesso da coloro che ci hanno preceduto. La tradizione è un insieme di scritti, di idee, di invenzioni, di abitudini alle quali ci riferiamo ancora oggi e che rappresentano l’eredità del passato.”

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