Il libro della settimana

venerdì 9 ottobre 2020

Carlo Caldarelli - L'evanescenza delle cose

 




Libro esaurito

Autore: Carlo Caldarelli

Titolo: L’evanescenza delle cose

Editore: L’ArgoLibro

Presentazione di Domenico Ienna

In copertina e nelle pagine interne: illustrazioni di Emanuele Malassisi

Anno di pubblicazione: 2020

ISBN 978-88-94907-82-7

Numero pagine: 108

Formato: 14,5x21

Prezzo di copertina euro 12,00

Spese di spedizione euro 5,00 (raccomandata postale)

Per contattare l’autore: carla.carlo2009@libero.it    

Per info e ordini: largolibro@gmail.com 

 

PER LE LIBRERIE: potete ordinare copie del libro direttamente alla Casa editrice, scriveteci all’indirizzo largolibro@gmail.com o chiamateci al 3395876415 per qualsiasi informazione.


Racconti sorprendenti, emozioni quotidiane che si snodano lungo eventi apparentemente “minimi”, “piccoli”, in realtà chiarificatori di disegni più ampi che abbracciano la Vita di tutti noi. “Vita” con la maiuscola, quella che va oltre il particolare per comprendere l’insieme che appartiene a tutti noi.

Come sottolinea Domenico Ienna nella brillante e particolareggiata introduzione, “scrivere racconti brevi è compito senza dubbio non facile, avendo a disposizione spazi limitati per attivare meccanismi narrativi il più possibile completi e rodati.”

Carlo Caldarelli riesce brillantemente in quest’impresa: ci accompagna, ci parla, ci sollecita e ci indica percorsi illuminanti.

 «Tentare di cogliere il mistero della vita di ogni giorno, osservando costellazioni di cose ed esseri viventi, fluttuanti tra passato e presente. Una  trama sommessa di echi, rime, coincidenze che si affacciano nelle circostanze più disparate. Avvertire un legame con opere d’arte senza data, o l’incanto del mare all’orizzonte nella perenne ricerca dell’Oltre, precluso alla vista, ma speranza dell’anima. Umili oggetti, sublimati dal tempo,  disvelano sfumature affettive, celate dalla banalità del quotidiano. Con la lucida ironia della consapevolezza proveremo a sorvolare i nostri affanni, con la leggiadria di un gabbiano, o l’amorevole tenerezza di un canarino. Nello sgomento di una tragedia universale apprezzeremo l’affetto di una cagnolina riconoscente ai nostri piedi. Il giorno dopo apriremo la finestra e “la luce di una bella giornata romana inonderà la stanza e tutto illuminerà il mondo… una specie di speranza, di lieto fine indefinibile”.» 

(L’Autore)

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