Il libro della settimana

martedì 29 giugno 2021

Velso Mucci - C'è ancora molto sulla Terra

 


Autore: Velso Mucci
Titolo: C’è ancora molto sulla terra
Editore: L’ArgoLibro

A cura di Alberto Alberti e Nicola Vacca
Collana “Agorà” curata da Nicola Vacca

In copertina: Velso Mucci visto da Mino Maccari

Anno di pubblicazione: 2021

ISBN 978-88-80205-22-3
Numero pagine: 120

Formato: 13x20

Prezzo di copertina euro 14,00
Spese di spedizione euro 4,63 (raccomandata postale)
Per contattare i curatori:
 lonecanary@gmail.comnicvacca@hotmail.com

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Velso Mucci, nato a Napoli nel 1911 e morto a Londra nel 1964, è stato uomo di cultura di spicco, oggi troppo poco ricordato. Tra le conoscenze e le collaborazioni, basta ricordare Sinisgalli, Saba, Ungaretti, Tobino, Éluard, Hikmet. E poi Guttuso, Morandi, De Pisis, Carrà…

Un artista e studioso di prim’ordine, quindi, sicuramente da riprendere e da approfondire.

Un’importante occasione di riscoperta è offerta dalla Collana “Agorà”, curata da Nicola Vacca per le Edizioni “L’ArgoLibro”, e che come sesta uscita pubblica “C’è ancora molto sulla terra”: un’antologia curata dallo stesso Nicola Vacca e da Alberto Alberti, che nella postfazione pone in risalto la poliedricità di questa figura sempre alla ricerca di nuovi stimoli, di nuove interessanti tendenze del mondo culturale e artistico.

Nicola Vacca ha scritto:

“Velso Mucci è stato uomo del suo tempo, testimone lucido del secolo in cui è vissuto. Nella sua poesia ci sono tracce di un umanesimo fondante perché al centro dei suoi versi c'è sempre e assolutamente l'uomo.

Come per il suo amico Ungaretti, Velso Mucci scrive poesie per arrischiare parole a garanzia dell'uomo.

Quello che a lui interessa è incrociare gli sguardi de "L'umana compagnia", condividere in un fraterno attraversamento con i suoi simili emozioni, raccontare la vita che aspira lenta e intensa.

Velso Mucci è un lirico che sta tutto in quel Novecento la cui tradizione ha ancora molto da dire.

"C'è ancora molto sulla Terra

da aggiustare per fare tutti le ferie

più dolci e impensate".

Questi versi di una sua poesia del 1955 ce lo fanno sentire a noi vicino, come accade con i poeti veri che coltivano la schiettezza della parola nuda e che li rende profeti del nostro tempo. Adesso si può di nuovo leggere la sua poesia.”

Clicca qui per leggere la recensione di Martino Ciano su "Gli Amanti dei Libri"

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