Tanti
tautogrammi... Tanti “fotogrammi”
Milena, spiegaci in poche parole chi sei, cosa
ami fare e qual è il ruolo della scrittura nella tua vita.
Le
definizioni spesso finiscono per diventare etichette e siccome credo che sia
difficile poter presentare se stesse, ti rispondo con una citazione di Milan
Kundera: “Ma essere, essere è felicità. Essere: trasformarsi in una fontana, in
una vasca di pietra, nella quale l'universo cade come una tiepida pioggia”.
Ecco,
credo che quanto riportato possa testimoniare ciò che mi piace. Mi piace l'arte
e l'armonia, la bellezza, il suono, la musicalità. Mi piace passeggiare e mi
piace la pittura e l'arpa celtica, mi piace vivere trasportata dall'onda.
Mi sento
specchio di ciò che esiste.
Mi piace
essere felice!
La
scrittura è per me felicità.
Scegliere il tautogramma come forma e struttura
narrativa è molto coraggioso e originale. Anche Eco ha scritto un'opera in
tautogrammi. Perché quest’uso narrativo?
Perché è
un gioco letterario ed amo il gioco, il gioco mi rende felice. Sai anche cosa
mi rende felice? Le bolle di sapone.
Nella presentazione al Circolo della Stampa di
Avellino (qui le foto) hai detto che il tuo libro è un insieme di favole antiche,
favole che potremmo definire “bozzetti, idilli di epoche passate”; potremmo
definirli con un termine contemporaneo “fotogrammi”, fotogrammi narrativi,
piccole storie dal significato profondo. Quale di esse ti ha più coinvolto
nella stesura?
Mi piace
molto questa domanda, grazie per avermela fatta. Mi piace pensare ai fotogrammi
antichi come quelli del cinema muto con Lyda Borelli e consiglio a tutti di
cercarli su YouTube, secondo me sono dei veri capolavori. Ma tornando alla tua
bella domanda posso rispondere che ogni singola fiaba riscritta in tautogramma
mi ha coinvolto veramente tanto. Non è facile scrivere con un handicap alla
lingua così severo: scrivere un testo le cui parole iniziano tutte con la
stessa lettera è complicato, ma divertente e allo stesso tempo molto
coinvolgente. Quando si scrive in tautogramma bisogna lavorare con i sinonimi,
riflettere, cercare parole simili e tutto il testo diventa umoristico. È un
gioco molto coinvolgente, ma forse la fiaba che mi è piaciuta più delle altre è
Stufarella, riscrittura di Cenerentola.
Milena, viviamo in un mondo dove il telematico
ha letteralmente ucciso il libro cartaceo, la telenovela ha soppiantato il
racconto scritto e orale, le forme narrative televisive, ridondanti e
consumistiche, fanno sì che il soggetto non ricerchi la scrittura come rifugio
o fonte di piacere a causa della presenza ossessiva del virtuale. In questa
società la letteratura può ancora salvare il mondo?
Anche questa
è una bella domanda, grazie.
Credo che
il mondo sia in grande evoluzione e che ci sia un buon fermento, un risveglio
celeste.
Ogni cosa
che muore ha completato il proprio ciclo vitale.
Il libro
non lo ha terminato.
Ciò di cui
tu parli è vero e reale, ma è riferibile a quel rovescio della medaglia
costituito dalla massificazione che sta velocemente giungendo al proprio
declino. La Storia è una buona madre, memoria e maestra dei cicli e dei
ricicli.
Come sai
organizzo eventi alla Libreria L'ARGOLIBRO e sono consulente editoriale
dell'omonima Casa Editrice, il libro non è morto, il libro vive. Sta molto male
il libro delle veline, quello del calciatore e quello del ghostwriter. Sta
morendo perché la televisione (la grande, le piccole e locali vivono un bel
risveglio) lentamente muore. Vive il social e il social alla fine siamo noi.
L'uomo e
la donna amano scrivere.
Il social
lo dimostra.
Hai fatto
caso che Facebook sta lanciando il libro cartaceo di Facebook?
Per me è stata
una bella scoperta, la conferma tacita che il libro gode ottima salute.
Ci sono
sempre più scrittori e scrittrici.
Quindi il
libro non muore.
Muore,
però, il lettore.
Si
estingue la lettrice.
Siamo nel
cambiamento.
Non si
dovrebbe mai dire a una bambina (o a un bambino) che i libri sono sciocchezze,
guai se ci credesse.
Però io
prevedo che i bambini non ci crederanno mai.
Sono i
nostri migliori mentori.
Probabilmente
saranno proprio loro i nostri lettori e le nostre lettrici migliori.
Ti
ringrazio, Nello, per la tua intervista. Sono onorata di averla ricevuta da un
bravo scrittore quale tu sei e consiglio vivamente a tutti di leggere i tuoi
scritti e di approfondire la tua conoscenza. Grazie!
Qui trovate la pagina dedicata a “Tanti Tautogrammi”. Disegni di Daniela Spoto.
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