venerdì 1 aprile 2016

"Le tele di Valerie": Angela Nese a L'ArgoLibro


Sabato 9 aprile 2016 - ore 18:30
Libreria L'ARGOLIBRO

Presentazione
LE TELE DI VALERIE
romanzo di
Angela Nese
Edizioni Montedit

Recensione critica a cura di
Gennaro Guida

Letture a cura di
Marialuisa De Santis
Francesca De Marco
Giampietro Marra

Il romanzo di Angela Nese diventa un viaggio misterioso dentro l’animo dell’essere umano, una fuga dalla realtà che implica la ricerca, grondante sudore e sangue, della nostra reale essenza, dopo aver tolto l’involucro che artificiosamente ci nasconde agli altri.
La scrittura di Angela Nese è sempre precisa e limpida: riporta ciò che conta veramente, elimina le ridondanze e glissa dove occorre. La trama del romanzo scava nel profondo dell’animo e nelle fenditure dell’umano esistere.

Massimo Barile, dalla motivazione dell’attribuzione del 1° Premio al Concorso Letterario Jacques Prévert 2015


L'ARGOLIBRO
è ad Agropoli in Viale Lazio 16
(zona sud, adiac. Via Salvo D'Acquisto,
accanto a "Mani di Fata" e "Ricambi Iannuzzi")
Infoline: 3395876415

L'ARGOLIBRO: largo ai buoni libri!

Tonia Arcucci a L'ArgoLibro


Rassegna 
"A Testa Alta"
Libreria L'ARGOLIBRO

Venerdì 8 aprile 2016 - ore 18:30

Tonia Arcucci
APRILE, DOLCE FIORIRE

Venite a scoprire i particolari lavori di Tonia Arcucci,
venite a trascorrere un nuovo, piacevole pomeriggio
a L'ArgoLibro.

Libreria indipendente L'ARGOLIBRO
Viale Lazio, 16 
(zona sud, adiac. Via Salvo D'Acquisto,
accanto a "Mani di fata" e "Ricambi Iannuzzi")
Agropoli (SA)
Infoline 3395876415

venerdì 25 marzo 2016

Andrea Cosentino - La savana



Autore: Andrea Cosentino
Titolo: La savana
Editore: L’ArgoLibro
Anno di pubblicazione: 2016 
Numero pagine: 490
Copertina: cartoncino brossurato, sovraccoperta a colori
Formato: 16x24
Codice ISBN: 978-88-98558-67-4
Prezzo di copertina euro 12,00
Spese di spedizione euro 4,63 (raccomandata postale)
Per info e ordini: largolibro@gmail.com 
Per contattare l’autore: starland67@alice.it    

Andrea Cosentino, al suo esordio letterario, ci regala un romanzo particolarmente “movimentato”, appassionato e appassionante nel suo svolgersi attraverso una godibilissima ricchezza di particolari e di scene d’azione descritte con grande efficacia.
Un romanzo del tutto verosimile, immerso nella realtà italiana di oggi, con tutti i limiti di apparati burocratici o addirittura deviati che remano contro la caparbietà e l’onestà del protagonista. Che, a sua volta, non è certo un “eroe senza macchia e senza paura”, come ci ha abituati certa letteratura del genere che oggi sarebbe quanto meno risibile.
“La savana” è un romanzo che avvince e convince per vari motivi: per la bravura dell’autore nel saper “amalgamare” i tanti pezzi del puzzle che compongono il mosaico; per i tratti del tutto convincenti con cui sono descritti i protagonisti e i co-protagonisti; per il rigore con il quale chi scrive sa “accompagnare” il lettore tra i meandri di una trama che si segue con crescente interesse… per questi e tantissimi altri motivi, che naturalmente sarà chi legge il romanzo a scoprirli man mano.
Tra i vari aspetti sviluppati dal romanzo, va posta l’attenzione anche sull’entanglement quantistico, ossia la stretta correlazione esistente tra entità separate dal tempo e dallo spazio. Ne parla, in appendice all’opera, lo psicologo Roberto Fabrizi, collegando gli attualissimi sviluppi di questa teoria a quella della sincronicità sviluppata da Carl Gustav Jung.
“La savana”, quindi, è una pubblicazione di formidabile attualità, il cui grande valore è letterario ma va anche al di là, riuscendo a coinvolgere il lettore in un appassionante viaggio nei nostri tempi. 


giovedì 24 marzo 2016

Antonella Tissot - Il piacere di quando si scollina



Autrice: Antonella Tissot
Titolo: Il piacere di quando si scollina
Editore: L’ArgoLibro
Collana: La Piuma del Poeta
Anno di pubblicazione: 2016 
Numero pagine: 78
Copertina: cartoncino brossurato, sovraccoperta a colori
Formato: 16x24
Codice ISBN: 978-88-98558-64-3
Prezzo di copertina euro 7,00
Spese di spedizione euro 4,63 (raccomandata postale)
Per info e ordini: largolibro@gmail.com 
Per contattare l’autrice:   dfalappi@alice.it   

La collana “La Piuma del Poeta” della casa editrice “L’ArgoLibro” pubblica una nuova, pregevole raccolta, “Il piacere di quando si scollina” della milanese Antonella Tissot.
Una selezione, questa, che offre al lettore un intenso coinvolgimento nel mondo della natura, attraversato dall’autrice con sguardo sapiente e appassionato. È una natura spesso “interna”, anziché “esterna”, perché ci parla di emozioni, di sensazioni, di sguardi che ricordano, di gesti che sanciscono scelte.
“Sfoglio le pagine della mia vita / come della margherita / i petali. / E leggo di gioie e tristezza, / di ferite e di amori…” (da “Il libro della vita”): le parole sono precise, dense, scorrono leggere ma mai superficiali, grazie alla particolare attenzione dell’autrice, ai suoi segni tesi, alle vibrazioni che sanno tracciare i cerchi dell’ininterrotto movimento ciclico.
Lo scollinare, cioè il passare da un versante all’altro, implica necessariamente una salita e poi una discesa. Sono i titoli delle due sezioni che compongono l’opera, già attraverso essi Antonella Tissot ci fa “vedere” il movimento, la sua necessità: “In salita”, “In discesa”, e ognuna è aperta da due splendide fotografie a colori accompagnate dall’antica sapienza occidentale e orientale a proposito dei giardini: prima Shakespeare (“Il mio corpo è un giardino. La mia volontà è il suo giardiniere”) e poi un antico proverbio cinese (“Colui che semina un giardino semina la felicità”) ci illuminano sull’ “idea del giardino”, che può essere visto anche come metafora della necessità di fare, di agire, di immergersi nella vita.
L’anima della poetessa, protagonista dei versi che chiudono la raccolta, è paragonata a una cerva che cerca (e sicuramente trova) il “nuovo” attraversando con agilità boschi, costoni, pendici, per poi ristorarsi nel riposo. Abbiamo tutti bisogno di scoprire, di osare, ma anche di fermarci, di ricordare: siamo in tutto questo, siamo nell’eterno ritmo della vita.

martedì 22 marzo 2016

"La casa sul poggio": la recensione di Donato Romano


Ecco la recensione del Professor Donato Romano, tra i curatori e i relatori della presentazione del romanzo "La casa sul poggio" (Edizioni L'ArgoLibro) di Michele Di Lieto, che si è tenuta sabato scorso presso il Liceo Statale "Alfonso Gatto" - Sezione classico di Agropoli. 
Qui trovate la pagina on line dedicata al romanzo.

La prima parte del romanzo La casa sul poggio di Michele di Lieto, che si chiude con la frase dell’avvocato de Bonis (“Non c’è giustizia per i poveri cristi”), costituisce il filo d'Arianna che consente al lettore di ripercorrere e interpretare una storia, quella della famiglia Ognissanti, che attraversa quattro secoli (dal XVII al XX sec.) e che, vichianamente, si ripete inesorabile e immodificabile. Cambiano le epoche, i contesti, ma i protagonisti delle vicende narrate sembrano condividere la medesima triste sorte. Quasi perseguitati da un destino avverso, Gesualdo, Tarsio, Carlo e Antonino lottano per ottenere giustizia, per affermare i loro diritti o per un’idea di giustizia ed equità sociale, ma soccombono di fronte ad una sorte di eterogenesi dei fini che rende vano ogni sforzo, ogni sacrificio, ogni lotta. 
Il libro di Michele di Lieto (è stato detto e scritto da più parti ma non mi trova pienamente d'accordo) è un romanzo storico, un misto di storia e di invenzione: esso, infatti, narra le vicende (immaginate) di una famiglia che fuggendo da Napoli a causa della peste del 1656 si ritrova “gettata”, suo malgrado a seguito del naufragio della Porta celeste, sul litorale pestano. Da questi lidi, giungono nel Cilento, a Cicerale prima, a Spinazze (luogo inventato) poi, dove, nel 1671, iniziano a costruire la casa sul poggio, una casa contadina ben diversa dalle case "palazziate" dei ricchi, "non necessariamente nobili". 
Queste vicende inventate sono ambientate in epoche storiche precise, ricostruite fedelmente dall’autore nelle caratteristiche sociali e culturali. Accanto a personaggi storici realmente esistiti (dai protagonisti della rivoluzione del 1799 Domenico Cirillo, Eleonora Pimentel Fonseca, Mario Pagano, all’anarchico regicida Gaetano Bresci, solo per citarne alcuni), che si configurano per lo più come personaggi secondari, si muovono e agiscono personaggi inventati, ma verosimili, nel senso che riflettono nel loro modo di pensare e di comportarsi la realtà storica e sociale delle epoche in cui è ambientato il romanzo. Nel romanzo di Michele di Lieto manca tuttavia, a differenza del romanzo storico, la presenza di personaggi collettivi: scene “corali” che hanno per protagonista non più il singolo personaggio, ma la folla, il popolo, gruppi di persone, raffigurati in atteggiamenti o comportamenti di partecipazione nei confronti degli eventi politici e sociali del loro tempo. Il testo è spesso caratterizzato da ampie descrizioni di paesaggi che hanno la funzione di “incorniciare” l’azione e da minuziose, dettagliate descrizioni che servono a caratterizzare meglio i personaggi, o a farci comprendere anche aspetti tecnici della pratica giuridica. La narrazione è coinvolgente ed originale. Spesso l’autore si muove avanti e indietro nel tempo con digressioni e attualizzazioni quasi a voler rafforzare l'idea che il presente è figlio del passato e padre del futuro. 
Un vissuto del tempo in cui nel presente si riflettono sia il passato personale e storico-collettivo, sia il futuro con i suoi sogni e le sue speranze progettuali.
La casa sul poggio è anche un romanzo d’amore, che unisce come una forza cosmica i protagonisti e li tiene vivi anche nei momenti peggiori. Ogni epoca ha la sua coppia: Gesualdo e Tina, Tarsio e Maria Luisa, Carlo e Gena, Antonio e Nenna, Antonino e Marta. 
È un romanzo che presenta anche figure femminili forti, non accessorie, come Maria Luisa de Litteris, compagna del massone Tarsio, donna colta, cosmopolita, “educata alla francese”; come Nenna, donna forte, tanto decisa al punto da sembrare alle invidiose vicine "quasi un maschio". Nenna si carica del peso della famiglia, affitta un fondo di erbacce e spine e nel giro di pochi anni ne fa un giardino con piante di ulivo, orto, alberi da frutta.
L’immagine che chiude la quarta parte, la casa sul poggio non ancora ultimata nel 1998, diventa il simbolo di un itinerario fenomenologico che non giunge mai a compimento. Manca sempre qualcosa, un passaggio, un’autorizzazione, o semplicemente un pizzico di buona sorte. 
Nessuna delle vicende raccontate nelle quattro parti si conclude positivamente. La morte dei protagonisti infine contribuisce a rafforzare quel senso di precarietà e di incompiutezza che attraversano tutto il libro. In questo testo non c’è un rovesciamento dialettico e questo conduce inesorabilmente ad un pessimismo che, a mio avviso, lascia poche speranze: i vinti restano tali in ogni epoca, gli Ognissanti non saranno mai i Vanacore (arroganti, opportunisti, corrotti, cinici…), ma di fatto non cambieranno mai il proprio destino anche senza necessariamente snaturarsi. I vinti non diventeranno mai i vincitori. Nonostante le trasformazioni politiche, istituzionali, economiche, culturali, per la famiglia Ognissanti il mondo è sempre stato e sempre sarà “ad un medesimo modo” come scrive Machiavelli nel II libro dei Discorsi
Gli Ognissanti, metafora dei vinti di ogni tempo, subiranno sempre le angherie e i soprusi dei potenti. In conclusione, per l'Autore, "non c’è mai stata né mai ci sarà giustizia per i poveri cristi". È questo il senso di un romanzo che vuole essere una denuncia dei mali della società di ogni tempo e di una giustizia discendente che, prevaricando i diritti naturali dei singoli diviene, come direbbe Trasimaco di Calcedonia "l'utile del più forte", mero strumento di potere.


Professor Donato Romano

giovedì 17 marzo 2016

Michele Di Lieto al "Liceo Classico" di Agropoli

Sabato 19 marzo 2016 - Ore 10:00
Presentazione del romanzo
LA CASA SUL POGGIO
Storia e storie del Cilento
di
Michele Di Lieto
Edizioni L'ArgoLibro


Liceo Statale "Alfonso Gatto" - Sezione Classico
Via Pio X - Agropoli (SA)

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L'ARGOLIBRO:
largo ai buoni libri!

sabato 12 marzo 2016

Charlotte Brontë - Storie di Geni e di Fate - Cura e traduzione di Maddalena De Leo



Autrice: Charlotte Brontë - Testo inglese a fronte
Cura e traduzione di Maddalena De Leo
Titolo: Storie di Geni e di Fate
Editore: L’ArgoLibro
Collana: La Penna dello Scrittore
Codice ISBN: 978-88-98558-68-1
Anno di pubblicazione: 2016 
Numero pagine: 138
Copertina: cartoncino brossurato, sovraccoperta a colori
Formato: 16x24
Prezzo di copertina euro 14,00 – Incluse spese di spedizione (Piego libri non tracciato) in Italia
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Una grandissima iniziativa editoriale, quella di “L’ArgoLibro”, che presenta – per la prima volta tradotti in Italia – i racconti “Un’avventura”, “La ricerca della felicità” e “Le avventure di Ernest Alembert” di una Charlotte Brontë adolescente.
La traduttrice, la Professoressa Maddalena De Leo, ha curato ogni particolare della pubblicazione, che si presenta testo a fronte e quindi particolarmente adatta anche per tutti coloro che desiderano raffrontare il testo originale e la traduzione.
Siamo all'inizio di un quinquennio particolare per la famiglia Brontë, per varie ricorrenze, tra le quali nel 2016 spicca proprio il bicentenario della nascita di Charlotte, nata il 21 aprile 1816 a Thornton, ma vissuta a Haworth nello Yorkshire.
Maddalena De Leo è studiosa particolarmente indicata, per la cura di questa pubblicazione. Socia della Brontë Society sin dal 1975, è la rappresentante della Sezione Italiana della Brontë Society oltre che consulente editoriale per l’Italia della rivista letteraria Brontë Studies.
Sfogliando questo libro, ci immergiamo nell’appassionante mondo “costruito” dalla fantasia di Charlotte, Emily, Anne e il fratello Branwell, con protagonisti gli Young Men, cioè i dodici soldatini regalati qualche anno prima dal padre. È sicuramente stupefacente, come sottolinea la stessa curatrice, che la mente di una quattordicenne abbia potuto immaginare avventure così complesse e ricche di particolari.
Il secondo dei tre racconti ci porta, insieme al protagonista, a ricercare e definire il concetto di felicità, qualcosa di semplice e a portata di mano che invece spesso andiamo a cercare lontano, mentre il terzo racconto ci fa partire per un viaggio coinvolgente che ci porta fra i geni e le fate proiettandoci in un mondo da sogno. Eccone l'incipit:
“Tanti anni fa viveva in un villaggio un giovane di nome Ernest Alembert. Veniva da una razza nobile e antica ma uno dei suoi antenati era stato decapitato perché sospettato di alto tradimento, per cui la famiglia da quel momento era decaduta a poco a poco sino a che, a lungo andare, l’unico suo discendente era rimasto il giovanotto di cui sto per scrivere.”


A great publishing initiative, that of "The ArgoLibro" which presents - for the first time translated into Italian – the following tales " An Adventure", "The Pursuit of Happiness" and "The Adventures of Ernest Alembert"  written by Charlotte Brontë when she was a teenager.
The translator, Professor Maddalena De Leo, took care of every detail of the publication, which occurs parallel English text and therefore particularly suitable for those who wish to compare the original and the translated version.
We are at the beginning of a special five-year period for the Brontë family, for various occasions, including in 2016 right the bicentenary of the birth of Charlotte, born on 21st April 1816 in Thornton, even if she lived in Haworth in Yorkshire.
Maddalena De Leo is a scholar particularly suitable for the care of this publication. A member of the Brontë Society since 1975, she is the representative of the Italian Section of the Brontë Society as well as editorial consultant for Italy of the literary magazine Brontë Studies.
Leafing through this book, we will enjoy the fascinating world "constructed" by the imagination of Charlotte, Emily, Anne and their brother Branwell, with the Young Men as protagonists, that’s to say the twelve soldiers given away a few years earlier by their father. It is definitely amazing, as pointed out by the same curator, that the mind of a fourteen year old could have imagined adventures so complex and rich in detail.

The second of the three stories brings, along with the main character, to seek and define the concept of happiness, something simple and within reach instead often go looking far away, while the third story makes us go on an exciting journey that brings between genes and fairies projecting us into a dream world. 

Qui trovate la recensione di Matteo Zanini


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