Autore: Gian Franco Magenta
Titolo: Ultimo viandante
Editore: L’ArgoLibro
Editore: L’ArgoLibro
Collana: La Piuma del Poeta
Postfazione di
Laura Vargiu
Anno di pubblicazione: 2019
Numero pagine: 68
Copertina: in cartoncino, sovraccoperta a colori con alette
Numero pagine: 68
Copertina: in cartoncino, sovraccoperta a colori con alette
Formato: 16x24
Prezzo di copertina euro 10,00
Spese di spedizione euro 4,63 (raccomandata postale)
Spese di spedizione euro 4,63 (raccomandata postale)
Codice ISBN 978-88-94907-36-0
Le poesie di Gian Franco Magenta
soddisfano il suo profondo bisogno di fermare l’attimo, di affidare all’inevitabile
trascorrere del tempo ciò su cui è necessario fissare l’attenzione: un
sentimento provato, una sensazione, una visione legata ad un paesaggio naturale…
sprazzi di vita che il poeta Gian Franco Magenta ferma su carta in un arco di
tempo di oltre quarant’anni, dal 1963 al 2004, con un salto temporale tra la
penultima e l’ultima poesia di vent’anni.
Impariamo tanto, tantissimo, da questa
raccolta. Innanzitutto a lasciar andare il superfluo, atteggiamento sempre più
difficile in un mondo “troppo pieno” che continua a “riempirsi. E poi, aspetto oggi ancora più importante,
queste poesie ci fanno vedere un ritorno alla natura reale, concreto, intimo,
non “sbandierato” come frutto di sensi di colpa che durano dal mattino alla
sera per poi dissolversi. Sì, per un ritorno alla natura abbiamo bisogno di
un’intimità che “l’ultimo viandante” ci fa davvero toccare con mano. Come
scrive Laura Vargiu nell’efficacissima postfazione, «(…) alla Natura, quella
più autentica, intensa e vibrante, (…) il poeta fa sempre ritorno come a un
rifugio sicuro, portando con sé, ineludibili, i propri affanni, le
inquietudini, gli interrogativi devastanti dell’umano vivere.» In altre parole:
noi siamo parte della Natura, la Natura non è un optional del quale possiamo
anche fare a meno, e non solo per fin troppo evidenti motivazioni di
sopravvivenza fisica.
Poesia dopo poesia, grazie al viandante
poeta Gian Franco Magenta possiamo educarci o ri-educarci ad un contatto con la
Natura che non sia banale né superficiale. La grande arte insegna ciò che vale
la pena imparare: di questo possiamo esser certi.