domenica 20 luglio 2014

Lara Beretta - Fulvio Fapanni: "Il Gregge Sulla Neve"



Autori: Lara Beretta e Fulvio Fapanni
Titolo: Il Gregge Sulla Neve
Editore: L’ArgoLibro
Anno di pubblicazione: 2014
Numero pagine: 198
Disegno in copertina di Elena Fogliata
Copertina: a colori, cartoncino brossurato
Formato: 14,5x21
Progetto grafico: MITO graficamito@gmail.com
Codice ISBN 978-88-98558-24-7
Prezzo di copertina euro 12,00
Spese di spedizione euro 3,63 (raccomandata postale)
Per contattare gli autori: laraberetta@hotmail.it -  meteorapoesia@gmail.com
Per info e ordini: largolibro@gmail.com 

Romanzo intriso di riflessioni spirituali e filosofiche, “Il Gregge Sulla Neve”, scritto a quattro mani da Lara Beretta e Fulvio Fapanni. Ma la loro è una scrittura tutt’altro che “pesante”: al contrario, la lettura procede spedita, mentre seguiamo i piccoli e grandi eventi quotidiani che coinvolgono i protagonisti.
Pagina dopo pagina siamo accompagnati verso il messaggio di fondo che l’opera vuol trasmettere: c’è un’intima connessione tra gli eventi e le verità che la Vita vuol trasmetterci. È proprio grazie agli avvenimenti che ci è offerta, ogni volta, la possibilità di comprendere. Una visione, questa, diametralmente opposta a quella di chi crede che sia la casualità ad avere un peso determinante nelle esistenze.
I capitoli che compongono l’opera sono chiamati “venti”: Vento Primo, Vento Secondo, Vento Terzo… nemmeno questo è casuale, perché è un preciso riferimento all’ambiente principale (geografico ma ancor più interiore) in cui le storie si svolgono e si intrecciano. Il faro, i suoi paesaggi sconfinati, il suo “essere in prima linea” di fronte ad un mare calmo o burrascoso, chiaro o cupo.
Vita e morte, incontri e rotture, passione e freddezza, tutto fa parte della dicotomia “comprensione-incomprensione” che siamo chiamati in qualche modo a superare, o almeno a provarci.
Particolarmente efficaci sono anche gli inserti poetici, laddove il verso riesce a “visualizzare” qualcosa che il linguaggio prosastico non potrebbe. Grazie a “Il Gregge Sulla Neve”, a fine lettura ci sente più ricchi dentro, al di là della condivisione  o meno della visione proposta dagli autori. Una ricchezza che ha il sapore della luce, del sogno, dei colori chiari, e che è mirabilmente sintetizzata dall’opera di Elena Fogliata e dalle parole riportate in quarta di copertina: “Chi, oltre me, mi sta conducendo verso pascoli sconosciuti?”

Leggi anche la recensione di Sonia Malcisi

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