domenica 9 agosto 2015

Eduardo Cuoco - mondi



Autore: Eduardo Cuoco
Titolo: mondi
Editore: L’ArgoLibro
Introduzione di Eufemia Griffo
In copertina: disegno di Angela Buccino
Anno di pubblicazione: 2015
Numero pagine: 58
Copertina: cartoncino brossurato
Formato: 14,5x21
Prezzo di copertina euro 6,00
Spese di spedizione euro 4,63 (raccomandata postale)
Per info e ordini: largolibro@gmail.com 

La poesia di Eduardo Cuoco possiede un fascino particolare, frutto di una peculiare capacità: quella di saper sfrondare tutto l’inutile, il “poco utile”, o comunque ciò di cui si può fare a meno, portando alla luce l’essenzialità di cui scrive: un’immagine, un gesto, una figura.
Non è facile leggere “fino in fondo” la sua arte: occorre aver fede, cioè occorre affidarsi, e lasciarsi – così – trasportare in paesaggi che hanno i colori e i sapori delle quattro stagioni.
Nella sua postfazione l’autore parla di processo, e possiamo riprendere le sue parole legando ad esse un altro termine chiarificatore: percorso.
Come ha scritto il poeta Giuliano Manzo nell’introduzione ad una precedente pubblicazione, “Passaggi” (Edizioni “Animus et Anima”, 2007), Eduardo è “un poeta che conosce l’arte di camminare”.
Percorre, copre distanze, attraversa, e lo fa con tutta l’attenzione di chi sa che è durante l’attraversamento che man mano le verità arrivano, affiorano, ci raggiungono.
Questo è ciò che conta, e per questo vale la pena – anche – soffrire, quando si tratta di un dolore che “ci fa camminare”.
Potete leggere le pagine che seguono in molti modi, a diverse velocità: io mi figuro chi scrive avanzare con penna e taccuino a portata di mano, pronti all’uso, o anche con una piccola macchina fotografica al collo. Il suo è un “immagazzinare” sempre in movimento, le forze e le energie lo attraversano e - potremmo aggiungere – si lasciano attraversare.
Col tempo la capacità di analisi diventa imperturbabile, cioè riesce a non farsi distrarre “troppo” dai tanti stimoli che inevitabilmente la complessità dell’oggi condivide. In anni per molti versi esaltanti, ricchissimi di possibilità, occorre comunque sviluppare un’efficace capacità di scelta, un’autentica bravura nel saper selezionare ciò che merita la nostra attenzione.
Sembra di vederlo, Eduardo Cuoco, afferrare d’istinto l’incredibile solidità di una sola frase, ben sapendo che è da tale compattezza che fluisce tutto il “dire” di cui abbiamo bisogno.
Ed ecco lo stillicidio della pioggia invernale, o i primi segnali primaverili incompresi dai più, o ancora il caldo estivo e i suoi insetti, e poi il declinare dell’autunno, e poi… come non riconoscere il ciclo infinito della Vita? Cerchio che si apre, cerchio che si chiude, in un sapere che il cristianesimo, lo scetticismo e la cultura tecnologica hanno cercato di lasciarsi alle spalle.

Ma nulla è definitivo, né assoluto, e forse meglio di  qualsiasi altra cosa ce la ricorda, questa verità, il silenzio in un bosco d’autunno, o la voce lontanissima e vicinissima della luna.


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