giovedì 19 novembre 2015

Vito Rizzo - Buongiorno, Città



Autore: Vito Rizzo
Titolo: Buongiorno, Città – Diario semi-serio di un anno straordinario
Editore: L’ArgoLibro
Collana: La Coda del Pavone - Saggistica
Anno di pubblicazione: 2015
Numero pagine: 120
Copertina: cartoncino brossurato, sovraccoperta a colori
Formato: 16x24
Prezzo di copertina euro 10,00
Spese di spedizione euro 4,63 (raccomandata postale)
Per info e ordini: largolibro@gmail.com 
Per contattare l’autore: fax@vitorizzo.eu  

“Buongiorno, Città” raccoglie i post di un anno di vita del blog che il giornalista Vito Rizzo sta curando sul portale del quotidiano “la Città” (qui trovate il blog).
Centinaia di “flash” che, con grandissima sagacia e “fulminante” ironia, tracciano con pochi tratti eventi, fatti e misfatti di un anno (dal settembre 2015 al settembre 2015) particolarmente intenso. Lo sguardo attentissimo di chi scrive non tralascia alcun ambito: dalla politica locale a quella nazionale, dall’economia alla società, dal calcio all’estero, ce n’è per tutti. Nella sua precisa, puntuale introduzione, Angelo Di Marino (Vice-Direttore AGL, Gruppo L’Espresso) definisce Vito Rizzo “Peter Pan della penna”, “un raro esempio di passione (anche politica) che non tracima mai oltre gli argini del buon gusto e del rispetto”. Definizioni sicuramente azzeccate, ce ne rendiamo conto facilmente leggendo il libro: passione e buon gusto non mancano mai, così come non manca lo schieramento di chi dice la sua con convinzione e motivazione, senza lo sterile e fin troppo diffuso “tirarsi fuori” di chi decide a priori di non schierarsi.
Leggete questo “diario semi-serio”, come recita il sottotitolo, con leggerezza e curiosità, e soprattutto con (molta) attenzione: la merita davvero tutta, facendo riferimento anche alla frase che, per ogni opera, sceglie la casa editrice a conclusione della stessa. In questo caso, è Carlo Cattaneo a ricordarci che “la satira è l’esame di coscienza dell’intera società”. Esame – purtroppo – mai di moda, e quindi ben vengano opere che ce lo ricordano.

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