Conosco
un bambino così povero
che
non ha mai veduto il mare:
a
Ferragosto lo vado a prendere
in
treno a Ostia lo voglio portare.
“Ecco,
guarda, gli dirò
questo
è il mare, pigliane un po’!”
Col
suo secchiello, fra tanta gente,
potrà
rubarne poco o niente:
ma
con gli occhi che sbarrerà
il
mare intero si prenderà.
(Gianni Rodari)
Passano
gli anni ma le domande degli uomini restano le stesse: esiste Dio? Siamo soli
nell’universo? Che farai a Ferragosto?
(RubinoMauro, Twitter)
Pare
che stasera si festeggi il Ferragosto. Un pensiero a quelli che fotograferanno
i fuochi d’artificio col flash.
(marcosalvati, Twitter)
Bene,
anche Ferragosto è passato, momento liminale, un valico, il vero capodanno
laico: Natale ha i regali, i buoni propositi, le riunioni di famiglia, è tutto
organizzato; qui siamo in balia di noi stessi, dispersi in località montane
marine o lacustri in attesa di tornare al lavoro. Osserviamo la nostra ombra,
il nostro lato oscuro, sentiamo che qualcosa è finito e che un’altra stagione
ricomincia. Ascoltiamo i gabbiani, le anitre su un lago o fiume, musiche di bar
o discoteca, l’altoparlante in spiaggia o i fischi delle marmotte, se siamo in
montagna.
(Carlo Grande)
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