sabato 4 maggio 2019

Sandra Ludovici - Passi nel labirinto



Autrice: Sandra Ludovici
Titolo: Passi nel labirinto
Editore: L’ArgoLibro
Prefazione di Angela Nese
Collana: La Piuma del Poeta
Anno di pubblicazione: 2018
Numero pagine: 72
Copertina: in cartoncino, sovraccoperta a colori con alette
Formato: 16x24
Prezzo di copertina euro 10,00
Spese di spedizione euro 4,63 (raccomandata postale)
Codice ISBN 978-88-94907-60-5
Per info e ordini: largolibro@gmail.com 
Per contattare l’autrice: sludovici99@gmail.com

“Ogni passo nel labirinto, dunque, può essere incerto, straziante, ma il poeta è colui che sa portare a termine il suo cammino e, quando è necessario, sa anche guardare negli occhi l’essere mostruoso che può annidarsi nell’ombra.”
Conclude con queste parole la sua introduzione, la scrittrice e critico letterario Angela Nese. Parole che pesano, le sue, nella loro netta precisione. Proprio come nelle poesie di Sandra Ludovici, dove la “grande quantità” si accompagna comunque ad un’inequivocabile sensazione di essenzialità. “Non una parola di meno!” di quelle pronunciate, potremmo esclamare dopo un’attenta lettura di questa e delle tante precedenti sillogi di Ludovici.
Si parla e si scrive di passi necessari, e lo sono senz’altro, in una quotidianità che troppo spesso diventa labirintica. Ma cos’è il labirinto, oggi? Dove, in cosa possiamo riconoscerlo? Forse nella miriade di stimoli, di “bombardamenti mediatici”, di ininterrotti stimoli che si presentano – tutti, nessuno escluso – come essenziali (ma lo sono davvero?).
“Il cuore s’è ingannato da sé, / senza il fardello d’obbligo a legame, / s’è foggiato nel piacere del bisogno, / venuto a galla in gara con la sorte.” (da “Qua e là”). L’analisi di Sandra è prima di tutto auto-analisi, che, come tale, per essere efficace, abbisogna di profondissima umiltà ad ogni passo, ad ogni nuova visione. Il rischio costante è quello di “definirsi da sé” voce comune, dimenticando che tale, prezioso “titolo” viene sancito da chi alla poesia si avvicina, attento e partecipe. Questa voce è senz’altro voce comune, lo riconosciamo noi lettori. Persi nei meandri labirintici della quotidianità, possiamo riconoscere in ogni poesia un potente fascio di luce illuminante strade, anfratti, recessi.
Sì: abbiamo bisogno di poesia, di grande poesia.



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