Autrice: Sandra Ludovici
Titolo: D’altre essenze
Editore: L’ArgoLibro
Collana: La Piuma del Poeta
Introduzione
di Angela Nese
Anno di pubblicazione: 2020
Numero pagine: 80
Copertina: in cartoncino, sovraccoperta a colori con alette
Formato: 16x24
Prezzo di copertina euro 10,00
Spese di spedizione euro 4,63 (raccomandata postale)
Per info e ordini: largolibro@gmail.com
Per contattare l’autrice: sludovici99@gmail.com
In questa nuova raccolta Sandra Ludovici
si misura con la distanza, con “l’altro” che non è il qui e ora, con uno “spostamento
d’attenzione” che può riuscire solo a chi possiede una particolarissima
sensibilità (anche) artistica.
“…dopo doman l’altro, / chi sa dove, / una nobile
albagia scriverà l’indescritto / con l’inchiostro simpatico della sorte.” Così si chiude “Indescritto”, e sono versi che ben
racchiudono il senso dell’opera: qualcosa di forse inafferrabile continua a
sfuggire, ma chi scrive non si arrende mai, perché sa che già la ricerca in sé racchiude
l’essenza dei nostri percorsi temporali e spaziali.
La poesia è mappa, è rappresentazione
davvero efficiente di vastissimi territori sconosciuti ai più, ma non per
questo meno importanti di quelli noti. Proprio in questi mesi in cui è sempre
più problematico viaggiare, spostarsi fisicamente, il “viaggio immateriale”
assume un grande risalto, un’importanza prima perlopiù derisa.
Nell’introduzione, Angela Nese pone in
risalto la consapevolezza, in Sandra Ludovici, di una necessità: quella di attraversare
l’inverno. È possibile riuscirci con una lucidità e un rigore che da sempre
appartengono a questa poesia. Scrive la Nese: “È nella voglia, nella passione
il segreto per attraversare le lande desolate dell’inverno senza paralizzarsi
nella solitudine. L’amore perduto del passato, nel presente, si concretizza in
versi; il cuore è “carta velina” e non più avidissimo d’amore, eppure continua
a battere nei frammenti di sogni, si riaccende improvviso per generare poesia.”
Nulla è scontato, in un mondo prodigo di
durezze, ma proprio grazie alla poesia possiamo accorgerci di “altro” che
attende solo di essere notato e attraversato.
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