Autore: Michele Di Lieto
Titolo: Guerra, guerre, eccetera eccetera
Editore: L’ArgoLibro
In copertina (fronte e retro): opere di Giannino Di Lieto
Anno di pubblicazione: 2022
ISBN 979-12-80205-43-8
Numero pagine: 182
Formato: 17x24
Prezzo di copertina euro 12,00
Spese di spedizione euro 5,00 (raccomandata postale)
Per contattare l’autore: micheledilieto2@tiscali.it
Per info e ordini: largolibro@gmail.com
Esce “Guerra, guerre, eccetera eccetera”, il nuovo libro
di Michele Di Lieto, magistrato in pensione votato alla scrittura. 36 capitoli,
prefazione e intervista che affrontano il tema della guerra ucraina, delle
guerre che vi girano attorno, di fatti di cronaca, di ricordi di vita.
L’opera segue di qualche mese il saggio precedente “Mario
Draghi. Dalla pandemia alla guerra ucraina” (qui
la pagina dedicata).
Si tratta di un libro che, per quanto riguarda la guerra
ucraina, è decisamente contro corrente. A partire dall’“invasione” che, secondo
l’Autore, costituisce il primo tassello della guerra di informazione portata
avanti da Zelenskj, e sostenuta, se non suggerita, dagli USA. Non più guerra
tra russi e ucraini, ma guerra tra russi e Stati Uniti, non più Putin e
Zelenskj, ma Putin e Biden.
Michele Di Lieto attinge largamente al pensiero di Noam
Chomsky, l’analista americano, ma contesta gli Autori (compreso Chomsky) che
vedono nella guerra scatenata da Putin una vera e propria “invasione”, un atto
“criminale” ma continuano a sostenere un negoziato (quale che sia) come l’unica
via di uscita dalla guerra ucraina. Secondo l’Autore, invasione e negoziato
fanno a pugni.
“Delle due l’una: o c’è stata invasione, e allora ha
ragione Zelenskj a chiedere ai russi di ritirarsi dai territori occupati; o non
c’è stata invasione, e quella ucraina è una guerra che risale lontano nel tempo
e viene combattuta da entrambe le parti con dovizia di uomini e mezzi”.
Tertium non datur: lo riconosce lo stesso storico
statunitense quando sottolinea l’iniquità di una soluzione che finirebbe per
premiare, non punire l’invasore. Per Michele Di Lieto non c’è stata invasione:
e Zelenskj continua a combattere una guerra voluta e finanziata dagli USA. Non
è questa la sola “devianza” dell’Autore dalla “vulgata” comune. Strettamente
collegata è quella che concerne la condizione di Zelensky, uomo intelligente ma
scaltro, mero esecutore degli ordini USA, uno che “non muove foglia che Biden
non voglia” (e questo perché “uno statista non si inventa dalla sera alla
mattina”).
Per giungere a queste conclusioni, Michele Di Lieto
sottolinea il valore strategico della terra ucraina, come stato cuscinetto a
difesa del suolo dei russi (come se la Cina piazzasse stazioni missilistiche
nel Messico al confine con gli USA: ma il parallelo è di Chomskj), come rileva
la stranezza di una guerra combattuta e finanziata dagli USA, a migliaia di
chilometri di distanza, una guerra per procura, coi russi da un lato, tutto
l’Occidente dall’altro. Per difendere libertà e democrazia. Concetti questi
ridotti, secondo chi ha scritto, ad espressioni prive di contenuto non solo in
Russia, ma anche nei paesi occidentali. Di qui una critica non tanto velata
alla politica di Joe Biden, avanzata da un Autore che odia il danaro, odia la
potenza del danaro, odia anche gli USA. Ma il libro di Michele Di Lieto non si
occupa solo della guerra ucraina, ma di tutte le guerre (a partire dalla guerra
di informazione) che vi girano attorno: la guerra delle armi, la guerra delle
lobby, la guerra per procura. Così come si occupa di fenomeni sociali solo
parzialmente connessi alla guerra ucraina, le sparatorie di massa, così
frequenti negli USA, un paese ancora attaccato al secondo emendamento, due
secoli addietro.
Tra
i tanti fenomeni esaminati rientrano eventi ormai diffusi in tutti i paesi
occidentali, Italia compresa: il femminicidio, l’omicidio suicidio, le baby
gang, analizzati alla luce della moderna sociologia, ma anche fatti colposi,
non meno gravi, come gli infortuni sul lavoro, migliaia di morti all’anno. Un
libro, insomma, che riflette, e fa riflettere. Sulla politica italiana degli
ultimi anni, sul governo Draghi, sul neo liberismo, sulle prossime elezioni. Vi
aggiunge l’Autore due brani che riflettono memorie di infanzia, ricordi di
famiglia, e non hanno trovato posto nel libro “Memorie”, 2011, dello stesso
Editore. Insomma: ce n’è per tutti. I motivi di interesse sono i più svariati.
Auguri a Michele Di Lieto, magistrato scrittore, oggi anche analista politico.
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