mercoledì 7 dicembre 2022

«Biografia di un’anima androgina» di Blanca Alma: la recensione di Emilia Villani

 


Questo testo è particolare sotto vari aspetti. L'autrice, infatti, nell'inviare il file alla casa editrice “L’ArgoLibro” di Agropoli fa recapitare la richiesta di una stesura bilingue (italiano-inglese) del suo scritto e di avere la possibilità di visionare due versioni cromatiche della copertina, scegliendo come preferenza il colore blu mille e una notte. Il tipografo, sbagliando, la realizza in cipria e lei decide così per una doppia stampa nella misura del 50% dei due colori.

La singolarità del libro riguarda ancor di più il contenuto, infatti esso presenta due livelli di lettura.

Da un lato la testimonianza di una "realtà altra" oltre il piano del percepibile sensoriale e del concepibile razionale, dall’altra un racconto romanzato terreno, realizzato con profonda chiarezza e pulizia narrativa nella descrizione degli ambienti, stati d'essere e realtà esperienziali relazionali della protagonista/autrice (assistiamo infatti ad una sorta di identificazione/ sovrapposizione).

L'ambientazione in Irlanda non è casuale, in quanto anche l'autrice ha da subito sviluppato un intenso rapporto con la natura madre e maestra. 

Anche per lei la solitudine che la protagonista vive è fedele compagna fin dalla più tenera età, portandola così ad approfondire sempre più il legame con la sua interiorità fino all'essenza. Tante sono le suggestioni, i richiami, gli spunti di riflessione che magistralmente vanno ad unire i due piani dimensionali.

Circa il secondo livello di lettura occorre osservare che il contatto con il mondo esoterico, sia nel libro che nella vita reale, è quasi sempre consapevole, sereno, oltre la mente "incatenata...".  Rimane incentrato sull'ascolto, l’intuizione del cuore "scrigno universale" e sede dell'anima. Essa vive così "le grandi sinastrie" e le sottili percezioni che la legano a Dio.

L' innalzamento del sentire si fa via via sempre più alto sino a percepire contatti, voci telepatiche e non, costituenti a volte veridiche anticipazioni di futuri fatti dell’esistenza e reali accadimenti, “come la luce bianca e fulgida" che rassicura l'autrice sulle tempistiche e sulle modalità di risoluzione di un grave problema familiare. Sono proprio i vissuti stridenti, deludenti e i dolorosi percorsi che ci fanno comprendere i valori della vita, chi si è e dove si vuole andare, direzionandosi verso la tappa ultima dell'unione con Dio.

Il cammino spirituale fornisce perfette opportunità di contatto con le energie animiche di solito non incarnate, ma non è questo il caso descritto nel libro.

Il contatto che l'autrice protagonista ha è con un'anima di una persona ancora in vita che le chiede aiuto, si è approcciata a lei perché colpito dalla sua luce. La straordinarietà di questa storia consiste proprio in questo incontro anomalo, che via via nel racconto e nelle canalizzazioni presuppone una profonda affinità energetica e comporta quindi un'intensa dinamica relazionale tra l 'essere umano e l'anima.

Ciò porta lei (protagonista) a provare e a vivere un amore non terreno avvolgente, profondo, assoluto e incondizionato. È questo l'amore che nutre e unisce ogni cosa in questo universo ed è sempre in intima connessione con l'espansione del cuore di ciascun essere umano, il quale non è mai solo, ma parte vibrante del flusso universale facente capo alla sorgente divina.

(Emilia Villani)

 

Clicca qui per aprire la pagina dedicata all’opera

Nessun commento:

Posta un commento