Autore: Michele
Di Lieto
Titolo: Storia degli ultimi tempi. Dalla guerra ucraina al naufragio di
Cutro
Editore: L’ArgoLibro
Anno di
pubblicazione: 2023
Numero
pagine: 188
Formato: 16x23
Prezzo di
copertina euro 12,00
Spese di spedizione euro 5,00 (raccomandata postale)
Per
contattare l’autore: micheledilieto2@tiscali.it
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e ordini: largolibro@gmail.com
Michele Di Lieto,
magistrato scrittore, ha dato alle stampe “Storia degli ultimi tempi. Dalla
guerra ucraina al naufragio di Cutro”.
Si tratta, come appare
evidente dalla stessa introduzione e dall’intervista finale, del punto
terminale di una ricerca alla quale l’Autore si è dedicato da che, dismessa la
toga, si è dato alla scrittura. Ricerca che abbraccia più forme letterarie: dal
romanzo al saggio politico, dall’articolo di cronaca al commento storico. Anche
questo volume accetta più forme, sceglie più stili: ne fa uno tutto suo, che
accoglie per la prima volta il discorso diretto, introduce nello stesso brano
più voci narranti, non necessariamente quelle del discorso di prima. Non poteva
non risentirne il linguaggio che va dall’espressione proverbiale diventata di
uso comune (“al morto non si fa torto”, “una coppia da articolo il”) al
latinismo (“errare humanum”), dall’espressione dialettale (“mi appezzentii”, “sgarrupate”)
all’anglismo (“kingmaker”, “hotspot”).
E qui veniamo ai
contenuti. La Storia, concentrata sugli eventi dell’ultimo anno, dalla guerra
ucraina al naufragio di Cutro. Alcuni giudizi vengono riproposti: l’Autore ne
aveva già accennato in libri precedenti: così come quello su Zelensky, Capo
ucraino, che viene descritto come una creatura di Biden, Capo degli USA, e non
muove foglia che Biden non voglia. Secondo Michele Di Lieto, e non solo,
nessuno può diventare statista o stratega militare dalla sera alla mattina. Il
che è avvenuto per Zelensky, da nessuno prima conosciuto, in seguito alla
guerra da tutti ossequiato e riverito.
Abbiamo sentito Zelensky
preoccupato del possibile sviluppo della guerra in corso in guerra nucleare. E
chi gli fornisce l’atomica, se non Biden? Come non vedere che dietro Zelensky
ci sono gli Stati Uniti, ci sono i miliardi, ci sono gli istruttori, ci sono le
atomiche degli Stati Uniti?
Altri giudizi dell’Autore
sono del tutto nuovi. Come quelli che riflettono l’operato di Mario Draghi, che
ha lasciato a Giorgia Meloni più di una “patata bollente”, o quelli che
analizzano i casi sempre più frequenti di omicidio-suicidio spesso riportati da
chi li commenta a turbe mentali dello stesso omicida, o quelli che investono il
lato psichico (dolo o colpa) degli eventi più eclatanti degli ultimi tempi,
spesso riportati ad atteggiamenti volontari che “non stanno né in cielo né in
terra” (il caso di Alessia Pifferi, il
terremoto turco siriano).
In ogni caso, gli uni e
gli altri, giudizi vecchi e nuovi, non sono affatto né sempre scontati. Che
Alessia Pifferi abbia voluto far morire di stenti la figlia di pochi mesi
abbandonata per giorni, questo non è stato provato.
Che Zelenskj fosse una
creatura di Biden era apparso evidente. Ma nessuno aveva detto che persino le
prime mosse di guerra, quelle della cosiddetta invasione, facessero parte di
una guerra orchestrata da Biden, questo nessuno l’aveva scritto. Ultimo motivo per invogliare a leggere un testo
prezioso per chi voglia approfondire le sue conoscenze sui più recenti
avvenimenti della storia europea.
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