mercoledì 15 marzo 2017

Le interviste di Nello Amato: Milena Esposito

Le interviste di Nello Amato



Tanti tautogrammi... Tanti “fotogrammi”
Intervista a Milena Esposito



Milena, spiegaci in poche parole chi sei, cosa ami fare e qual è il ruolo della scrittura nella tua vita.

Le definizioni spesso finiscono per diventare etichette e siccome credo che sia difficile poter presentare se stesse, ti rispondo con una citazione di Milan Kundera: “Ma essere, essere è felicità. Essere: trasformarsi in una fontana, in una vasca di pietra, nella quale l'universo cade come una tiepida pioggia”.
Ecco, credo che quanto riportato possa testimoniare ciò che mi piace. Mi piace l'arte e l'armonia, la bellezza, il suono, la musicalità. Mi piace passeggiare e mi piace la pittura e l'arpa celtica, mi piace vivere trasportata dall'onda.
Mi sento specchio di ciò che esiste.
Mi piace essere felice!
La scrittura è per me felicità.


Scegliere il tautogramma come forma e struttura narrativa è molto coraggioso e originale. Anche Eco ha scritto un'opera in tautogrammi. Perché quest’uso narrativo?

Perché è un gioco letterario ed amo il gioco, il gioco mi rende felice. Sai anche cosa mi rende felice? Le bolle di sapone.



Nella presentazione al Circolo della Stampa di Avellino (qui le foto) hai detto che il tuo libro è un insieme di favole antiche, favole che potremmo definire “bozzetti, idilli di epoche passate”; potremmo definirli con un termine contemporaneo “fotogrammi”, fotogrammi narrativi, piccole storie dal significato profondo. Quale di esse ti ha più coinvolto nella stesura?

Mi piace molto questa domanda, grazie per avermela fatta. Mi piace pensare ai fotogrammi antichi come quelli del cinema muto con Lyda Borelli e consiglio a tutti di cercarli su YouTube, secondo me sono dei veri capolavori. Ma tornando alla tua bella domanda posso rispondere che ogni singola fiaba riscritta in tautogramma mi ha coinvolto veramente tanto. Non è facile scrivere con un handicap alla lingua così severo: scrivere un testo le cui parole iniziano tutte con la stessa lettera è complicato, ma divertente e allo stesso tempo molto coinvolgente. Quando si scrive in tautogramma bisogna lavorare con i sinonimi, riflettere, cercare parole simili e tutto il testo diventa umoristico. È un gioco molto coinvolgente, ma forse la fiaba che mi è piaciuta più delle altre è Stufarella, riscrittura di Cenerentola.



Milena, viviamo in un mondo dove il telematico ha letteralmente ucciso il libro cartaceo, la telenovela ha soppiantato il racconto scritto e orale, le forme narrative televisive, ridondanti e consumistiche, fanno sì che il soggetto non ricerchi la scrittura come rifugio o fonte di piacere a causa della presenza ossessiva del virtuale. In questa società la letteratura può ancora salvare il mondo?

Anche questa è una bella domanda, grazie.
Credo che il mondo sia in grande evoluzione e che ci sia un buon fermento, un risveglio celeste.
Ogni cosa che muore ha completato il proprio ciclo vitale.
Il libro non lo ha terminato.
Ciò di cui tu parli è vero e reale, ma è riferibile a quel rovescio della medaglia costituito dalla massificazione che sta velocemente giungendo al proprio declino. La Storia è una buona madre, memoria e maestra dei cicli e dei ricicli.
Come sai organizzo eventi alla Libreria L'ARGOLIBRO e sono consulente editoriale dell'omonima Casa Editrice, il libro non è morto, il libro vive. Sta molto male il libro delle veline, quello del calciatore e quello del ghostwriter. Sta morendo perché la televisione (la grande, le piccole e locali vivono un bel risveglio) lentamente muore. Vive il social e il social alla fine siamo noi.
L'uomo e la donna amano scrivere.
Il social lo dimostra.
Hai fatto caso che Facebook sta lanciando il libro cartaceo di Facebook?
Per me è stata una bella scoperta, la conferma tacita che il libro gode ottima salute.
Ci sono sempre più scrittori e scrittrici.
Quindi il libro non muore.
Muore, però, il lettore.
Si estingue la lettrice.
Siamo nel cambiamento.
Non si dovrebbe mai dire a una bambina (o a un bambino) che i libri sono sciocchezze, guai se ci credesse.
Però io prevedo che i bambini non ci crederanno mai.
Sono i nostri migliori mentori.
Probabilmente saranno proprio loro i nostri lettori e le nostre lettrici migliori.

Ti ringrazio, Nello, per la tua intervista. Sono onorata di averla ricevuta da un bravo scrittore quale tu sei e consiglio vivamente a tutti di leggere i tuoi scritti e di approfondire la tua conoscenza. Grazie!

Qui trovate la pagina dedicata a “Tanti Tautogrammi”. Disegni di Daniela Spoto.

Per contattare Milena Esposito: occhidiargo@hotmail.it

Per contattare Nello Amato: nello_president@hotmail.it

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