sabato 21 luglio 2018

Massimo Baldi: Gli haiku del viandante - Hanafubuki




Autore: Massimo Baldi
Traduzione giapponese e analisi tematica a cura di Junko Nomura e Mascha Stroobant
Titolo: Gli haiku del viandante - Hanafubuki
Editore: L’ArgoLibro
Anno di pubblicazione: 2018
Numero pagine: 130
Copertina: a colori
Formato: 14,8x21
Prezzo di copertina euro 12,00
Spese di spedizione euro 4,63 (raccomandata postale in Italia; per i costi di spedizione all’estero contattare 
largolibro@gmail.com)
Codice ISBN 978-88-94907-30-8
Per info e ordini scrivete a: largolibro@gmail.com 
Per contattare l’autore: mbaldi66@virgilio.it
Per contattare Junko Nomura: jun_sonono@kve.biglobe.ne.jp
Per contattare Macha Stroobant: maschastroobant@gmail.com

La poesia classica giapponese ha sempre affascinato molti poeti e lettori occidentali, con il suo “bagaglio emotivo e culturale” che va ben oltre i brevi, densi versi che la caratterizzano. Molti artisti si sono cimentati con i “tre versi”, ma non sono in molti ad aver saputo cogliere l’essenza di una cultura, di una civiltà per molti versi lontanissima da quella occidentale.
Massimo Baldi è da sempre amante e cultore di quella civiltà, e in questa pregevole raccolta si è avvalso della preziosa collaborazione di Junko Nomura, che si è occupato della traduzione giapponese, e di Mascha Stroobant, che ha curato l’analisi tematica.
Il libro si apre con importanti note alla lettura, che introducono il lettore alla particolare tecnica di questa poesia ma anche alle scelte legate alla traduzione. In ogni pagina, poi, in alto leggiamo i versi in italiano, al centro gli ideogrammi giapponesi e in basso la corrispondente traslitterazione: un “colpo d’occhio” che rende questa raccolta davvero particolare.
Ma il valore maggiore, naturalmente, è dato dalla raccolta in sé. In quarta di copertina, Massimo Baldi scrive: “Haiku per creare un unicum col senso vero delle cose. Mi sveglio al mattino e sono haiku, perché sono uno degli infiniti raggi dell’alba; mi addormento alla sera e sono ancora haiku, perché sono uno degli infiniti raggi della luna. (…)” Per l’autore, quindi, il senso profondo di questa poesia è in un percorso ricco di sfumature che di volta in volta diventano immersione, identificazione, accostamento…
Il “viandante” si fa strada, e noi insieme a lui, tra la quotidianità che illumina l’anima, tra le consapevolezze che guidano i piccoli passi di una grande poesia che ci parla da secoli e continuerà a parlarci, grazie ad artisti particolarmente sensibili.

Leggete qui la recensione di Luca Cenisi


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