Autore: Antimo Ceparano
Titolo: L’ASSASSINO DELLA PAROLA ovvero DAL FRATE A GENNARO LASTANOEditore: L’ArgoLibro
In copertina: fotografia di
Saverio Caiazzo
Anno di pubblicazione: 2018
Numero pagine: 118
Copertina: a colori con alette
Numero pagine: 118
Copertina: a colori con alette
Formato: 11,5x19
Codice ISBN: 978-88-94907-38-4
Prezzo di copertina euro 12,00
Spese di spedizione euro 4,63 (raccomandata postale)
Per contattare l’autore: ceparano.antimo@libero.it
Spese di spedizione euro 4,63 (raccomandata postale)
Per contattare l’autore: ceparano.antimo@libero.it
Un libro originale e denso di metafore,
questo “quasi romanzo” (come l’ha definito lo stesso autore) di Antimo
Ceparano.
Nelle frasi introduttive, l’autore
scrive che la sua intenzione è quella di “mischiare il paradosso con l’ovvietà
e il romanzo con la satira ora comica (nel senso di popolare)
e ora eccessivamente e volutamente
normale.” La storia si sviluppa con un linguaggio forte, a tratti spiazzante,
con la dichiarata intenzione di scuotere il lettore in anni in cui non ci
rendiamo ancora conto di quanto sia grave ciò che sta accadendo: con la
manomissione del significato delle parole (come ha sottolineato anche Gianrico Carofiglio),
la Parola stessa perde sempre più valore, energia. Viene depotenziata. Si parla
troppo e troppo spesso a sproposito.
È compito dell’artista, più di chiunque
altro, lanciare questo allarme, e Antimo Ceparano lo fa con tutta la lucidità
dissacrante dell’ironia e di uno sguardo acuto che sa scavare tra le pieghe
dell’ipocrisia, dell’opportunismo, dell’ambiguità.
Il Frate e Gennaro Lastano sono due “invenzioni”
letterarie che appartengono a tutti noi, sono due facce di una stessa medaglia che
mette il lettore davanti alla concretezza di un’urgenza: ridiamo valore alla
Parola, al Verbo. Lo dobbiamo a noi stessi, perché la Parola è ciò che più caratterizza
i nostri rapporti: se permettiamo che venga “cancellata”, perderemo gran parte
del nostro potenziale comunicativo. Un libro come “L’assassino della parola” ce
lo ricorda con tutto il vigore necessario.
Leggi qui la recensione di Nicola Vacca su "L'Ottavo"
Leggi qui la recensione di Nicola Vacca su "L'Ottavo"
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