giovedì 30 aprile 2020

Buon Primo Maggio... e buone riflessioni




Buona Festività del 1° Maggio a tutte/i!
Che sia festa ma anche, e soprattutto, occasione di riflessione, in un mondo del lavoro che cambia rapidamente ma che, nel tempo, presenta quasi sempre gli stessi problemi di fondo, che variano solo nelle manifestazioni superficiali.
Ringraziamo il poeta e scrittore Ermanno Crescenzi per queste preziose occasioni di riflessione che ci offre attraverso la poesia.

QUALE LAVORO

Flessibile
il servilismo nella schiena piegata
 in un sottomesso belato

Occasionale
 la falsa indignazione della coscienza
oberata a nascondere
la vergogna dell’inanità

Saltuario
il rigurgito di ribellione
sommesso nei toni, compiacente nei modi
rituale di sopravvivenza
 rinuncia dell’esistenza

Immolati sull’altare della precarietà
dimentichi delle lotte dei padri
offriamo il petto alla lama
dei mercanti del lavoro.

Flessibilità, occasionalità,
 saltuarietà, precarietà:
condizione di una dignità amputata.
Il lavoro di un uomo che non è.

                                                                                 

MORTE INCOLORE

Si sale sul palco gelato
le dita arrossate dal freddo
la cazzuola cade di mano
Il capomastro grida:” Più svelti”
Una palanca gelata
il piede tradisce
il capomastro grida “più svelti”…
L’uomo senza un grido galleggia nel vuoto
Tace il respiro,
gli sguardi puntati sull’orrido abisso
il soffice tonfo sul selciato innevato
il corpo rimbalza leggero
sul candido letto 
Morte bianca… la chiamano.





Ermanno Crescenzi vive e lavora a Terni.
Con “L’ArgoLibro” ha pubblicato vari romanzi e raccolte di poesie. Ricordiamo, tra le altre pubblicazioni, Il muto grido dell’amore e Il treno per Erfurt (cliccate sui titoli per aprire la pagina corrispondente).
               

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