mercoledì 27 aprile 2016

Ermanno Crescenzi - Il muto grido dell'amore



Autore: Ermanno Crescenzi
Titolo: Il muto grido dell’amore
Editore: L’ArgoLibro
Anno di pubblicazione: 2016 
Numero pagine: 138
Copertina: cartoncino brossurato, a colori
Formato: 13x20
Codice ISBN: 978-88-98558-73-5
Prezzo di copertina euro 10,00
Spese di spedizione euro 4,63 (raccomandata postale)
Per info e ordini: largolibro@gmail.com 
Per contattare l’autore: ermanno.crescenzi@virgilio.it    

Ricco di idee e dallo sviluppo avvincente, il nuovo romanzo di Ermanno Crescenzi, “Il muto grido dell’amore”, ci fa immergere in scenari familiari sicuramente possibili, in una società in cui una certa “idea di famiglia” viene sempre più superata da nuove tipologie di nuclei familiari.
I protagonisti hanno attraversato e attraversano eventi tutt’altro che facili, “leggeri”, e non tutti riescono a superarli facendone tesoro e continuando a guardare avanti, ma quando ci riescono la vita diventa davvero occasione di crescita interiore.
L’amore è “muto” quando teme il giudizio altrui, oppure quando viene soffocato dalle ottuse pretese delle aspettative. Lungo tutte le pagine del romanzo, gli incontri, gli intrecci, le sorprese si susseguono e delineano una quotidianità alla quale l’autore si accosta con rispetto e sensibilità, ma anche con particolare energia narrativa.
Le descrizioni delle emozioni vissute incontrano le descrizioni degli ambienti attraversati, in un tutt’uno che la sapienza narrativa di chi scrive rende particolarmente godibile. Elena, Fabrizio, Lucia, Edoardo, sono persone segnate da particolari traumi o da eventi dolorosi cronici, ma trovano la forza di andare avanti in qualche modo, nonostante i “colpi bassi” non manchino nemmeno quando tutto sembra migliorare, sembra procedere per il meglio.
L’amore sa essere forza talmente potente da riuscire a far sentire la sua voce comunque, e “in qualche modo” è una voce che viene comunque ascoltata. Leggere “Il muto grido dell’amore” significa percepirne nuove, profonde sfumature.

Clicca qui per leggere la recensione di Antonio Fresa


Nessun commento:

Posta un commento