martedì 16 marzo 2021

Sandra Ludovici - Spazi sottili

 


Autrice: Sandra Ludovici

Titolo: Spazi sottili

Editore: L’ArgoLibro
Collana: La Piuma del Poeta

Anno di pubblicazione: 2021
Numero pagine: 62
Copertina: in cartoncino, sovraccoperta a colori con alette

Formato: 16x24

Prezzo di copertina euro 10,00
Spese di spedizione euro 4,63 (raccomandata postale)

Per info e ordini: largolibro@gmail.com 

Per contattare l’autrice: sludovici99@gmail.com

 

Gli spazi sottili di Sandra Ludovici hanno tutta la potenza – delicata e prorompente al tempo stesso – della parola poetica profondamente ispirata.

La parola s’insinua, appunto, in spazi apparentemente inesistenti, ma che invece uno sguardo attento e allenato nota e pone in risalto. Lo sguardo di questa autrice è da sempre abituato a sondare, a scendere nelle profondità dell’animo umano, ma anche di un paesaggio, di un ricordo, di un evento: è la preziosissima attenzione di cui è capace l’artista, e che in un’epoca fin troppo votata alla tecnologia passa in secondo piano, quando non viene ottusamente ignorata.

“Voglioso serpente è lo squamato cuore / che pelle d’amaranto brucia / e in menzogna s’attarda, senza colpa. / Ad ancora s’appiglia lacerando, / d’aria densa e scura a brani facendo / di sua libertà talor la frode.” (da “Nel gorgo”).

Il suo è un linguaggio insolito, ricco, certamente molto lontano dalla povertà lessicale che caratterizza pesantemente le “troppe parole” oggi pronunciate e scritte. Grazie a questa “penna”, invece, notiamo che si può dire tantissimo usando poche parole, se sono le parole giuste.

Quarantadue componimenti si fanno strada nella confusione di una quotidianità che straborda, in un certo senso: troppa velocità, troppe informazioni, troppi problemi rovesciati sulla testa di ognuno di noi, troppe condivisioni troppo superficiali… insomma, viviamo perennemente in una sovrabbondanza che quasi mai si rivela utile per meglio comprendere il mondo di oggi. Di cosa abbiamo davvero bisogno, per comprendere?

Di silenzi, spesso, e a volte di poche parole davvero valide. Come quelle contenute in “Spazi sottili”.  

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