SABATO 21
APRILE ORE 18:00
Presentazione
LETTERE A CIORAN
di Nicola Vacca
Galaad Edizioni
Intervengono:
GIANFRANCESCO CAPUTO
IVANO CIMINARI
ANTONIO DI GENNARO
IVANO CIMINARI
ANTONIO DI GENNARO
Scrivere di Cioran non può che essere una confessione. Una
confessione che Nicola non teme, come solo coloro che portano Cioran con sé
ovunque, dentro di sé, sanno dichiarare. Che Cioran è per lui «bussola» nel
mare aperto delle parole, incantatrici come sirene, nella paura di cadere con
tutte le parole. E non a caso sono i luoghi dove Cioran si concentra sulle
parole quelli che – non più sirene, ma muse, finalmente – parlano a Nicola. E
il paradosso – forse il fulcro di tutti i paradossi cioraniani perché è il suo
manifestarsi in parole contro le parole – riguarda appunto la lingua: nessuna
anatomia del verbo, che pure si fece carne – perché la Genesi si ode anche qui,
dove apparentemente è più lontana (per
lui il Paradiso è il luogo in cui non si parla, l’universo
prima del peccato, prima del commento) –, perché le parole di tale verbo sono
il peccato, perché «tutto ciò che non è diretto è nullo».
(Dalla prefazione di Mattia Luigi Pozzi)
(da "la Gazzetta del Mezzogiorno") Cliccate sull'immagine per ingrandirla |
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