Autrice: Sandra Ludovici
Titolo: Nel crepuscolo taciturno
Editore: L’ArgoLibro
Editore: L’ArgoLibro
Collana: La Piuma del Poeta
Anno di pubblicazione: 2018
Numero pagine: 70
Copertina: in cartoncino, sovraccoperta a colori con alette
Numero pagine: 70
Copertina: in cartoncino, sovraccoperta a colori con alette
Formato: 16x24
Prezzo di copertina euro 10,00
Spese di spedizione euro 4,63 (raccomandata postale)
Spese di spedizione euro 4,63 (raccomandata postale)
Codice ISBN 978-88-94907-19-3
“Vento, / soffio di memoria d’accento sibilante, / ti
nutri di lacrime pollinee e di sale, / filo nudo di espero scarlatto / a
languire oltre la favola d’inverno.”
(da “Pieghe senili”). Con questi versi si apre “Nel crepuscolo taciturno”, la
nuova raccolta di Sandra Ludovici pubblicata da “L’ArgoLibro”. Non è una poesia
“facile”, immediata, ed è una poesia estremamente affascinante.
L’autrice conosce profondamente e da
lungo tempo il valore del “suono” della parola poetica. Sa trattarlo con
estremo rispetto, sa sollecitarlo, sa dilatarlo quasi a dismisura,
concretizzando davanti agli occhi del lettore un percorso che diventa
"sensoriale", in un certo senso. Non si tratta, naturalmente, di
esercizi stilistici, né chi scrive ha semplicemente voglia di stupire chi
legge. Qui siamo di fronte ad una ricerca continua, non poco faticosa come lo
sono tutte le ricerche profonde, dal risultato tutt’altro che scontato.
Come sottolinea nell’introduzione Milena
Esposito, l’autrice è “alla continua ricerca di una Verità che riesca a
oltrepassare gli spazi e i limiti temporali (passato, presente, futuro) per
trovare punti d’incontro, convergenze, apparenti coincidenze che, se comprese
nella loro essenza, donano nuove consapevolezze, nuove prospettive.” Sono
proprio queste “visioni diverse dal solito” ad essere un grandissimo dono fatto
a chi legge.
Alla Verità l’artista tende con tutte le
sue forze, e poco importa che gli indizi disponibili, le circostanze e tutti
gli altri “frammenti” disponibili, ci parlino di possibili Verità (solo) parziali.
Protesi in quella direzione, e in nessun’altra, comunque impariamo, comunque ci
abbeveriamo alla fontana della conoscenza.
“Riemersa dal desiderio, piano piano, / scoperta al
pensiero che sogna, / si riconosce, al fin, gioco di verità.” (da “Resurrezione”).
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