Autrice: Lia
“Deva Sundari” Lo Bue
Titolo: Dedicato a…
Editore: L’ArgoLibro
Anno di pubblicazione:2013
Numero pagine: 124
Copertina: elaborazione grafica di Claudio Alfano
Formato: 14,5x21
Titolo: Dedicato a…
Editore: L’ArgoLibro
Anno di pubblicazione:2013
Numero pagine: 124
Copertina: elaborazione grafica di Claudio Alfano
Formato: 14,5x21
Introduzione
di: Francesco Sicilia
Codice
ISBN 978-88-98558-04-9
Prezzo di copertina euro 12,00
Spese di spedizione euro 3,63 (raccomandata postale)
Per info e ordini: largolibro@gmail.com
e.mail autrice: lialobue@libero.it
Prezzo di copertina euro 12,00
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Lia “Deva
Sundari” Lo Bue continua il suo viaggio parallelo vita-arte e ci regala nuove,
intense emozioni. In “Dedicato a…” lo sguardo viene rivolto ai molti “tu” che
l’autrice ha incontrato e incontra nel suo percorso esistenziale: “a me
stessa”. “alla mia famiglia”, “ai miei alunni”, “alle donne”, “all’umanità”,
“ad alcuni uomini”, “agli amati/odiati uomini del passato”, “alle mie
passioni”, “ad alcuni luoghi della mia vita”. Tante le sezioni in cui è divisa
l’opera, densissima di emozioni che la poetessa decide – ancora una volta – di
condividere.
Il fitto
dialogo quotidiano si fa poesia, quando la parola viene filtrata da una
sensibilità fuori dal comune. In questo senso, dalle pagine di “Dedicato a…”
scaturiscono riflessioni e nuove scoperte che sanno “scavare” delicatamente ma
risolutamente nell’animo umano e nei meccanismi che lo guidano, spesso oscuri
ai più.
Uno dei
pregi dell’artista è quello di “vedere e far vedere”, “sentire e far sentire”,
in una moltiplicazione delle consapevolezze che trova terreno fertile
soprattutto nella condivisione.
Lia “Deva
Sundari” Lo Bue è insegnante, oltre che poetessa, e sa accostarsi al mondo
giovanile con particolare sensibilità e attenzione, cogliendone le luci e le
ombre. Anche in questo senso, quindi, è grande il suo contributo: un’opera, la
sua, che guarda ben oltre le solite banalizzazioni degli estremismi, fin troppo
comodi nell’incasellare gruppi di persone. L’artista, invece, ci fa comprendere
che “i gruppi” non esistono, se non in marginali aspetti, e che invece ogni
persona va colta nella sua unicità. Non è facile riuscirci ma il tentativo va
fatto: ed ecco che il libro si chiude con la sezione “Pseudo-haiku un po’ per
tutti”, dove pochissime parole e un’immagine bastano per cogliere l’essenza di
una persona in movimento, di un “intreccio” che ha nutrito il cuore e l’arte di
Lia.
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