Autore: Eduardo Cuoco
Titolo: mondi
Editore: L’ArgoLibro
Introduzione di Eufemia Griffo
Titolo: mondi
Editore: L’ArgoLibro
Introduzione di Eufemia Griffo
In copertina: disegno di Angela Buccino
Anno di pubblicazione: 2015
Numero pagine: 58
Copertina: cartoncino brossurato
Numero pagine: 58
Copertina: cartoncino brossurato
Formato: 14,5x21
Prezzo di copertina euro
6,00
Spese di spedizione euro 4,63 (raccomandata postale)
Spese di spedizione euro 4,63 (raccomandata postale)
Per info e ordini: largolibro@gmail.com
La poesia di
Eduardo Cuoco possiede un fascino particolare, frutto di una peculiare
capacità: quella di saper sfrondare tutto l’inutile, il “poco utile”, o
comunque ciò di cui si può fare a meno, portando alla luce l’essenzialità di
cui scrive: un’immagine, un gesto, una figura.
Non è facile
leggere “fino in fondo” la sua arte: occorre aver fede, cioè occorre affidarsi,
e lasciarsi – così – trasportare in paesaggi che hanno i colori e i sapori
delle quattro stagioni.
Nella sua
postfazione l’autore parla di processo, e possiamo riprendere le sue parole
legando ad esse un altro termine chiarificatore: percorso.
Come ha scritto il poeta Giuliano Manzo nell’introduzione ad una precedente
pubblicazione, “Passaggi” (Edizioni “Animus et Anima”, 2007), Eduardo è “un
poeta che conosce l’arte di camminare”.
Percorre, copre
distanze, attraversa, e lo fa con tutta l’attenzione di chi sa che è durante
l’attraversamento che man mano le verità arrivano, affiorano, ci raggiungono.
Questo è ciò che
conta, e per questo vale la pena – anche – soffrire, quando si tratta di un
dolore che “ci fa camminare”.
Potete leggere
le pagine che seguono in molti modi, a diverse velocità: io mi figuro chi
scrive avanzare con penna e taccuino a portata di mano, pronti all’uso, o anche
con una piccola macchina fotografica al collo. Il suo è un “immagazzinare”
sempre in movimento, le forze e le energie lo attraversano e - potremmo
aggiungere – si lasciano attraversare.
Col tempo la
capacità di analisi diventa imperturbabile, cioè riesce a non farsi distrarre
“troppo” dai tanti stimoli che inevitabilmente la complessità dell’oggi
condivide. In anni per molti versi esaltanti, ricchissimi di possibilità,
occorre comunque sviluppare un’efficace capacità di scelta, un’autentica
bravura nel saper selezionare ciò che merita la nostra attenzione.
Sembra di
vederlo, Eduardo Cuoco, afferrare d’istinto l’incredibile solidità di una sola
frase, ben sapendo che è da tale compattezza che fluisce tutto il “dire” di cui
abbiamo bisogno.
Ed ecco lo
stillicidio della pioggia invernale, o i primi segnali primaverili incompresi
dai più, o ancora il caldo estivo e i suoi insetti, e poi il declinare
dell’autunno, e poi… come non riconoscere il ciclo infinito della Vita? Cerchio
che si apre, cerchio che si chiude, in un sapere che il cristianesimo, lo
scetticismo e la cultura tecnologica hanno cercato di lasciarsi alle spalle.
Ma nulla è
definitivo, né assoluto, e forse meglio di
qualsiasi altra cosa ce la ricorda, questa verità, il silenzio in un
bosco d’autunno, o la voce lontanissima e vicinissima della luna.
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