Autrice: Antonella Tissot
Titolo: Il piacere di quando si
scollina
Editore: L’ArgoLibro
Editore: L’ArgoLibro
Collana: La Piuma del Poeta
Anno di pubblicazione: 2016
Numero pagine: 78
Copertina: cartoncino brossurato, sovraccoperta a colori
Numero pagine: 78
Copertina: cartoncino brossurato, sovraccoperta a colori
Formato: 16x24
Codice ISBN: 978-88-98558-64-3
Codice ISBN: 978-88-98558-64-3
Prezzo di copertina euro 7,00
Spese di spedizione euro 4,63 (raccomandata postale)
Spese di spedizione euro 4,63 (raccomandata postale)
La collana “La Piuma del Poeta” della
casa editrice “L’ArgoLibro” pubblica una nuova, pregevole raccolta, “Il piacere
di quando si scollina” della milanese Antonella Tissot.
Una selezione, questa, che offre al
lettore un intenso coinvolgimento nel mondo della natura, attraversato dall’autrice
con sguardo sapiente e appassionato. È una natura spesso “interna”, anziché
“esterna”, perché ci parla di emozioni, di sensazioni, di sguardi che
ricordano, di gesti che sanciscono scelte.
“Sfoglio le pagine della mia vita / come della
margherita / i petali. / E leggo di gioie e tristezza, / di ferite e di amori…” (da “Il libro della vita”): le parole sono precise,
dense, scorrono leggere ma mai superficiali, grazie alla particolare attenzione
dell’autrice, ai suoi segni tesi, alle vibrazioni che sanno tracciare i cerchi dell’ininterrotto
movimento ciclico.
Lo scollinare, cioè il passare da un
versante all’altro, implica necessariamente una salita e poi una discesa. Sono
i titoli delle due sezioni che compongono l’opera, già attraverso essi
Antonella Tissot ci fa “vedere” il movimento, la sua necessità: “In salita”,
“In discesa”, e ognuna è aperta da due splendide fotografie a colori
accompagnate dall’antica sapienza occidentale e orientale a proposito dei
giardini: prima Shakespeare (“Il mio corpo è un giardino. La mia volontà è il
suo giardiniere”) e poi un antico proverbio cinese (“Colui che semina un
giardino semina la felicità”) ci illuminano sull’ “idea del giardino”, che può
essere visto anche come metafora della necessità di fare, di agire, di
immergersi nella vita.
L’anima della poetessa, protagonista dei
versi che chiudono la raccolta, è paragonata a una cerva che cerca (e
sicuramente trova) il “nuovo” attraversando con agilità boschi, costoni,
pendici, per poi ristorarsi nel riposo. Abbiamo tutti bisogno di scoprire, di
osare, ma anche di fermarci, di ricordare: siamo in tutto questo, siamo nell’eterno
ritmo della vita.
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