Autore: Velso
Mucci
Titolo: C’è ancora molto sulla terra
Editore: L’ArgoLibro
A cura di Alberto Alberti e Nicola Vacca
Collana “Agorà” curata da Nicola Vacca
In copertina: Velso Mucci visto da Mino
Maccari
Anno di pubblicazione: 2021
ISBN 978-88-80205-22-3
Numero pagine: 120
Formato: 13x20
Prezzo di copertina euro 14,00
Spese di spedizione euro 4,63 (raccomandata postale)
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Velso Mucci, nato a Napoli nel 1911 e
morto a Londra nel 1964, è stato uomo di cultura di spicco, oggi troppo poco
ricordato. Tra le conoscenze e le collaborazioni, basta ricordare Sinisgalli,
Saba, Ungaretti, Tobino, Éluard, Hikmet. E poi Guttuso, Morandi, De Pisis,
Carrà…
Un artista e studioso di prim’ordine,
quindi, sicuramente da riprendere e da approfondire.
Un’importante occasione di riscoperta è
offerta dalla Collana “Agorà”, curata da Nicola Vacca per le Edizioni
“L’ArgoLibro”, e che come sesta uscita pubblica “C’è ancora molto sulla terra”:
un’antologia curata dallo stesso Nicola Vacca e da Alberto Alberti, che nella
postfazione pone in risalto la poliedricità di questa figura sempre alla
ricerca di nuovi stimoli, di nuove interessanti tendenze del mondo culturale e
artistico.
Nicola Vacca ha scritto:
“Velso Mucci è stato uomo del suo tempo, testimone
lucido del secolo in cui è vissuto. Nella sua poesia ci sono tracce di un
umanesimo fondante perché al centro dei suoi versi c'è sempre e assolutamente
l'uomo.
Come per il suo amico Ungaretti, Velso Mucci scrive
poesie per arrischiare parole a garanzia dell'uomo.
Quello che a lui interessa è incrociare gli sguardi de
"L'umana compagnia", condividere in un fraterno attraversamento con i
suoi simili emozioni, raccontare la vita che aspira lenta e intensa.
Velso Mucci è un lirico che sta tutto in quel
Novecento la cui tradizione ha ancora molto da dire.
"C'è ancora molto sulla Terra
da aggiustare per fare tutti le ferie
più dolci e impensate".
Questi versi di una sua poesia del 1955 ce lo fanno
sentire a noi vicino, come accade con i poeti veri che coltivano la schiettezza
della parola nuda e che li rende profeti del nostro tempo. Adesso si può di
nuovo leggere la sua poesia.”
Clicca qui per leggere la recensione di Martino Ciano su "Gli Amanti dei Libri"
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