Raffaele
Stella sonda con intenso acume lo sterminato paesaggio del dolore, che per
ognuno di noi assume colori, contorni, particolari e sfumature personali. Ma la
voce dell’artista, quando è vera e quindi è tale, può e sa cogliere il
messaggio universale che riguarda tutti noi.
“Straniero
nel mondo” è un attraversamento (del mondo, appunto) che al tempo stesso è
distacco, e il poeta si sposta lungo questi due estremi: lasciarsi coinvolgere
o no, partecipare o no.
L’immagine
in copertina di Emiliano Stella sintetizza mirabilmente una condizione che
apporta inevitabile malessere: un uomo in partenza, seduto sulla propria
valigia, ma con lo sguardo tra il perso e il riflessivo che tradisce l’assenza
di una meta chiara.
La
scrittura è precisa, ampia nelle considerazioni apportate ma anche nitida nel
saper “centrare il bersaglio”, e i bersagli di Raffaele Stella sono nella
maggior parte dei casi i comportamenti ipocriti degli uomini. C’è una condanna
netta, amara nelle considerazioni, soprattutto perché lo sguardo lungo
dell’artista è in grado di vedere e valutare i danni a lungo termine che un
comportamento sbagliato può avere.
È
una scrittura che non si disperde in mille rivoli, quella contenuta in
“Straniero nel mondo”, ma fissa stati d’animo e consapevolezze che diventano
roccia solida, certezza dalla quale l’artista getta tutt’intorno il suo
sguardo.
In
una delle poesie lo sguardo è concentrato sul “marasma di questi tempi”, sulle
“tiritere dei tiggì”, sugli “zapping vorticosi”: è l’iper-velocità che evita la
consapevolezza degli sbagli e, quindi, di conseguenza, solleva la coscienza
collettiva (ma anche personale) da una presa di coscienza senza la quale lo
sbaraglio non può che continuare.
Non
si sottolinea mai abbastanza che la necessità dell’arte risiede anche – e forse
soprattutto – in una necessità sociale; Raffaele Stella, perciò, è straniero in
questo mondo, in certi meccanismi nei
quali non si riconosce. Nel non riconoscersi in essi c’è la forza e la capacità
di denudarli, denunciarli, invitando il lettore a sganciarsi dall’iper-velocità
per soffermarsi, per notare qualcosa di molto importante che andrebbe notato.
La
denuncia è sempre precisa, circostanziata, nitida. Si può essere d’accordo o no
con chi scrive, ma di certo la voce di Raffaele Stella non lascia spazio a
dubbi, men che meno ad equivoci.
La
lettura di “Straniero nel mondo” è da consigliare principalmente perché c’è la
necessità di un confronto aperto, sincero e profondo; un confronto lento,
protratto nel tempo, e non a caso anch’esso è uno dei protagonisti di queste
pagine.
Francesco Sicilia
Raffaele Stella
Straniero nel mondo
Edizioni Tracce, Pescara
Per contattare l'autore:
Nessun commento:
Posta un commento