mercoledì 8 aprile 2020

Arrivederci, Tommaso!





Nella notte tra il 5 e il 6 aprile, nel giorno del suo 101esimo compleanno (anche se “ufficialmente" era stato registrato il 7), è morto Tommaso Mondelli, classe 1919.
Noi lo abbiamo conosciuto nel 2012, quando con “Gli Occhi di Argo” ha pubblicato la sua prima raccolta di versi, “Rime in libertà”. Da allora, con “Gli Occhi di Argo” prima e “L’ArgoLibro” poi, ha pubblicato moltissime altre opere: versi, innanzitutto, ma anche preziose testimonianze della propria – ricchissima – vita, nonché saggi e considerazioni personali.
Ha pubblicato anche con altre case editrici, per dieci anni la sua “penna” è stata un vero fiume in piena di grandissima qualità, artistica e non solo.
Si è sviluppata rapidamente una sincera amicizia, che negli anni si è rinforzata e si è allargata a tanti altri autori e frequentatori de “L’ArgoLibro”: una persona eccezionale come Tommaso non passava inosservata, questo è certo.
Molte sue opere sono state curate dall’artista Danila Oppio, sua grandissima amica. E proprio a lei diamo la prima parola: insieme ad altri autori, amici, artisti, ci offre un prezioso ritratto di Tommaso, che sarà man mano arricchito da altre testimonianze.
Vi invitiamo anche a visitare il blog di Danila – www.versiinvolo.blogspot.com – dove troverete ulteriori testimonianze, ricordi, considerazioni. 
Milena e Francesco



Breve biografia di Tommaso Mondelli
Nato a Monteforte Cilento (SA) nel 1919. Vive a Pinerolo (TO).
È stato Segretario Comunale in diversi luoghi per quasi tutta la sua attività lavorativa.
Si è laureato in Giurisprudenza, Lettere Moderne e Filosofia presso l’Ateneo di Torino.
Ha pubblicato con Gli Occhi di Argo le raccolte poetiche: Rime in libertà, Rime al graffio, Poesie scelte, Omnibus, Versi satanici, Versi sale e pepe, Se canti ti passa, Poesis, Un fiore alla finestra, Canto a due voci, Tempora et Mores.
Con Ilmiolibro de L’Espresso è uscita la silloge poetica Nuove Poesie- Il Tormentone. Con Akkuaria, la forza che il cuore imprigiona.
Si aggiungono testi in prosa, basati sulle memorie della sua vita: Lontani ricordi di un Segretario Comunale, Settimane bianche e crociere a costo zero, Dagli Appennini alle Alpi e Una nuova stagione, La fidanzata di guerra, Due mondi una vita, A un passo dal traguardo, Il cerchio magico editi da L’ArgoLibro. Con Akkuaria un saggio dal titolo: Un senso per la vita.
Ha partecipato a diversi concorsi poetici qualificandosi ai primi, secondi e terzi posti, e alcune sue poesie sono pubblicate in varie antologie.

Non molto tempo fa, per il suo centesimo compleanno, e su suggerimento di Francesco Sicilia, avevo scritto quanto sotto.

Credo che ormai molti conoscano la figura del Cav. Tommaso Mondelli, uomo di grande umanità. Con L’ArgoLibro sono uscite molte sue pubblicazioni in prosa e poetiche. In una delle sue sillogi appare la poesia LA QUERCIA, una fotografia che lo rappresenta degnamente. In molte sue opere insegna come tenere la mente sempre attiva e il fisico sano nel seguire una dieta alimentare equilibrata. Per questo ha raggiunto il secolo di vita e tra pochi mesi compirà 101 anni. La vita si è allungata per tanti, ma in quali condizioni mentali e fisiche ci arrivano? Così Tommaso ha deciso che una volta pensionato, non avrebbe trascorso il resto della sua esistenza seduto in poltrona. Ha così ottenuto tre lauree, frequentando i corsi di Filosofia, Giurisprudenza e Lettere presso l’Ateneo torinese. E ha scritto tanto utilizzando il pc. Nel frattempo si è alimentato secondo la sua teoria che esclude tutti i cibi che possono nuocere alla salute. Inoltre non ha mai rinunciato alla passeggiata quotidiana, non importa se sotto il sole o la pioggia. La sua scrittura ha ottenuto riconoscimenti in vari concorsi letterari, all’ultimo indetto da La Girandola delle Parole, organizzata da Pro Loco di Limbiate, ha ricevuto il premio dalle mani del Sindaco della Città proprio nel giorno del suo centesimo compleanno, il 6 aprile 2019. Nel suo ultimo libro autobiografico IL CERCHIO MAGICO editato da L’Argo LIbro si può conoscere  il compendio della sua straordinaria esistenza. L’ultima sua composizone poetica   è stata: Cent’anni!
Un suo scritto, dedicato all’Editore de L’ArgoLibro Francesco Sicilia, lo ha definito suo testamento spirituale. Ecco il testo della sua lettera.

Carissimi Danila e Francesco, anzitutto un saluto cordialissimo.
    È con immenso piacere che mi appresto a scrivere questa lettera a dei miei sì grandi e cari amici. Vorrei essere più bravo ad ascoltare la voce del mio cuore e tradurla in espressioni di riconoscenza.
    Spero nel vostro buon cuore se non riesco a interpretare col mio linguaggio l’essenza del dovere, la voce del mio cuore.
    A Danila va la mia crescente gratitudine per l’impegno e la passione profusi nel trattare, e portare a completamento i lavori più importanti della mia modesta carriera artistica, a detrimento degli impegni nella sua immensa possibilità di personale realizzo.   
    A Francesco, e Milena prima di lui, che nulla ha trascurato nell’impegno editoriale e la competenza artistica per dare il meglio nella veste delle mie numerose pubblicazioni.
    E, infine, quella mirabile concordanza nei rapporti di collaborazione tra i due in quest’ultima pubblicazione che vuole essere, nel bene e nel male, il testamento spirituale. Quella collaborazione ha assunto e prodotto il valore supremo in quella simbiosi d’intenti che, certo io so di non meritare, me ne sento profondamente lusingato.
    È per questo motivo che UNA NUOVA STAGIONE resta più vicino al mio cuore, come del resto lo siete voi tre.
    Se non con le parole, è con l’intento, la vostra benevola interpretazione, che spero grandemente di esservi riuscito.
    Un vivo grazie e un fraterno abbraccio.
Tommaso Mondelli


Penso che sia utile approfondire il pensiero di Tommaso, che appare chiaro nella Terza Parte del suo libro autobiografico: DUE MONDI UNA VITA, sempre pubblicato da L’ArgoLibro.
      Indistintamente, il nostro viaggio terreno nei due Mondi, nel bene e nel male, fatto e ricevuto, terminerà e un terzo si avvicina. Una parte di noi, quella che si distacca (la vita) se ne va altrove, e verso dove, esattamente, nessuno lo sa. Presumiamo che alla guida della stessa siano le religioni, avendone la patente, e che se ne assumano la direzione e la responsabilità.
        La parte che rimane, quella materiale, torna disfatta nel tempo e nel giro vorticoso del divenire, nel “tutto” frammischiata, allo stesso modo della materia inerte e quindi come sostanza che si combina e scombina per entrare così nelle cose della vita e forse, mai più nella stessa forma o sostanza che è stata in precedenza.
        Siamo noi esseri umani, la parte più importante tra flora e fauna. Nessuno mai potrà pensare di non essere sostanza, pur utile o inutile, nella costruzione e successiva caducazione, in ogni cosa che nasce e muore.
Nota introduttiva dell’autore al libro autobiografico IL CERCHIO MAGICO
Quando ci si trova sul finire dei nostri giorni, la possibilità di spostarsi sull'altra sponda si tocca con mano. Anche i tempi radicati nella più giovane età erano a rischio, ma si aveva meno tempo per pensarci e le faccende cui si era legati apparivano più importanti e urgenti. Il pensiero connesso alle ultime cose da voler fare e dover dire, impegna non poco.

Ieri sera ci siamo augurati la buona notte, come alla fine di ogni giorno, e ci siamo dati appuntamento per il buongiorno di stamane con un caffè virtuale, giusto per sentirci vivi. Tommaso viveva solo, avendo perso la moglie qualche anno fa e il mio pensiero era sempre teso a conoscere il suo stato di salute e, ultimamente, a suggerirgli di non uscire se non bardato di tutto punto, a causa di questo Covid -19 che sta mietendo vittime. E non è stato il virus a privarlo della vita, ma forse quel tipo di addio che avrebbe voluto. Mi ha ripetuto più volte che non desiderava essere di peso ai figli, così come aborriva l’idea di finire segregato in una Casa di Riposo per anziani. Se n’è andato in punta di piedi.  Spesso mi diceva: se non ti arriva alla solita ora la mia email di saluto, e neppure un messaggio dal cellulare, significa che io sarò partito per l’Altrove. Ho annunciato la sua scomparsa al mio caro amico Padre Carmelitano Nicola, il quale ha cercato di consolare il mio dolore con queste parole: Forse un giorno, dopo aver letto qualcosa su di lui, potrebbe nascere qualche lirica commemorativa. Si vede che voleva fare il compleanno in Cielo! Presenta alla figlia anche le mie condoglianze. PN (avevo detto di aver ricevuto la triste notizia dalla figlia Rachele, il frate non sapeva che i figli sono quattro: Ilya, Rachele, Carmine e Augusto, ai quali sono vicina nel dolore.
So che Tommaso non era certo dell’esistenza del Cielo, ma sono sicura che si troverà ora in un luogo di pace. Nel dolore restiamo noi, privi della sua presenza.
Addio Tommaso, mio mentore, paterno amico. Ti ricorderò pubblicando di te sul mio blog Versi in volo. Chiudo con la sua ultima poesia.

CENT’ANNI

Ecco perché non son morto
dovevo arrivare a cent’anni
e certo che il fiato l’ho corto
gira e gira ho pochi malanni.

Forse ancora resta qualcosa
faccio i conti e forse l’investo
e se in banca dan poca cosa
ma al paradiso torno con resto.

Se resto sveglio sulla salute
e nulla svendo senza partita
resto attendo alle cose volute
di quella parte meno sgradita.

Di esserci ancor son contento
se anche non so a chi lo devo
pur di me e qualcosa la sento
poco cibo e pur acqua la bevo.

Se non sai cosa oggi ci vuole
intanto dico che devi aspettare
non fermarti davanti alle scuole
entra dentro per solo studiare.

Per ogni scopo si deve aspettare
l’ora e il tempo che frutto maturi
curalo bene e non mai dubitare
e non disperare dei tempi futuri.

Mangia poco, non troppo pesare
cibi semplici e con pochi grassi
lascia la sedia per camminare
non ti fermare alla conta dei sassi.

Non coltivare dell’odio o rancore
mentre a te fanno certo del male
roderti dentro per giorni e per ore
resta contento non farti un rivale.

Solo l’amore è ricetta del cuore
canta il sorriso di ogni momento
e se poi quell’inciso non muore
vivo sei certo al cento per cento.

Danila Oppio




Non voglio ricordare Tommaso perché per me non vive nel passato. Sento la presenza viva di questo amico che ho avuto la fortuna e il privilegio di conoscere e di frequentare solo per poco tempo ma sufficiente per rimanere ammaliato e conquistato dalla semplicità, l'umiltà, la gioia di vivere il presente sempre proiettato nel futuro. Dal suo indomito cimentarsi in ogni sfida con l'entusiasmo di un ragazzo; dalla sua disponibilità all'incontro e al confronto aperto; dalla fermezza nel sostenere le proprie idee con la garbata ed elegante ricchezza del suo vocabolario espressa con la mite musicale dolcezza della voce; dal sincero riconoscimento delle opinioni altrui come fonte di ampliamento delle sue conoscenze e arricchimento del suo essere uomo.
Ciao Tommaso, ti telefonerò per il tuo compleanno e tu mi risponderai come sempre sereno, senza meraviglia per gli auguri ai tuoi anni compiuti.

Ermanno Crescenzi


Ricordo ancora il mio primo incontro con Tommaso Mondelli, è stato un fulmine a ciel sereno. Il suo carisma e la sua anima poetica avrebbero rapito chiunque. Ecco! Io quel lontano giorno di agosto fui rapita dai suoi insegnamenti, dalla sua particolare vena artistica.
Tommaso non era un uomo comune ( e quanto mi pesa dire non era..) a 100 anni si chiacchierava con lui come se fosse un ragazzo di trenta e al tempo stesso sapeva trasmettere I suoi  insegnamenti con saggezza ma senza saccenza.
Di insegnamenti, parole sussurrate ed emozioni ne ho avute tante da Tommaso  e le custodirò con cura.
Adesso il paradiso sarà impreziosito della sua penna.

Ivana Leone


Volano i ricordi

Nel sussurro del vento volano i ricordi
al tempo lontano nei luoghi della tua terra
filanti di vita e di gioia
istanti di sorprese e di arrivi.

Il Ritorno alla mesta casa paterna
nel contempo grembo e caverna
calore e affetti ritrovati
nel susseguirsi dei lunghi cicli.

Ore liete che rinsaldano le origini
come rondini che tornano ai propri nidi
mesta primavera sei pallida ancora
quando allora ritrovi il tuo candore?

Oggi è triste questa valle, "Cateora"
ha perso uno dei suoi figli
egli con profondo amore l'ha sempre ricordata
e tenuta stretta nel suo cuore.

Madre amorevole e selvaggia
luogo di gioia e di dolore
ora con timidezza porgi una ciocca
in cima ai pruni e i ciliegi in fiore.

Carmine Mondelli



“Non perdiamo mai il ricordo che il nostro corpo va curato, la nostra mente ossigenata, la nostra anima purificata e amata”

Da questo libro mi aspettavo delle indicazioni precise sulla dieta da seguire o comunque su quella che segue ogni giorno questo signore di 96 anni (che dalla foto sembra davvero in splendida forma), con tanto di quantità di alimenti da consumare, ricette su come cucinarli ecc. ecc.. Insomma i consigli del nutrizionista!
In realtà l’autore indica soltanto i principi base per una sana e corretta alimentazione. Ogni individuo può trarne beneficio, spetta soltanto a noi fare le scelte giuste in termini di alimentazione, perché fondamentalmente le “buone pratiche alimentari” sono ormai conosciute, purtroppo spesso non le mettiamo in pratica.
Questo saggio però è anche altro, è un insieme di digressioni sul senso della vita, su come ci poniamo nei confronti del nostro corpo, del prossimo e delle nostre relazione. Sarebbe, infatti, da approfondire l’idea dell’autore secondo cui “l’aumento del consumo di carni ha reso gli uomini più aggressivi e violenti degli animali carnivori”, oltre a causare i ben più conosciuti problemi cardiovascolari.

Recensione a “Un senso per la vita - Se ti conosci, ti accetti, ti ami e vivi meglio di Tommaso Mondelli - Editore: Akkuaria (I segni del tempo)

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Ho sempre apprezzato i libri di memorie, gli scritti che raccontano di vite, di persone, di storie che, pur nella loro semplicità, sono caratterizzate da unicità.
E forse non ci sono parole migliori della Prefazione di questo libro per descrivere l’importanza del ricordo e della memoria.
“La scrittura, in quanto scrigno di un’oralità forte ma pur sempre fragile, resta uno strumento fondamentale per preservare storie e memorie. (…) Quella di Tommaso Mondelli è una piccola storia, una delle innumerevoli di cui brulica la Storia italiana del Novecento. Una storia semplice di ordinaria quotidianità e, a tratti, di altrettanta drammaticità nel bel mezzo di quell’immane delirio che fu il secondo conflitto mondiale”.
“Vedevo quei ragazzi andare senza un senso preciso in tutte le direzioni e ogni tanto qualcuno cadeva senza più rialzarsi. Il senso di paura era essente; mi venne poi il sospetto che fossero stati drogati in precedenza con il rancio, che lo fossimo tutti … Anch’io mangiavo lo stesso cibo. Potrebbe essere questa la condizione che crea gli eroi? No, è l’artificio della menzogna!”
Ho trovato molto utili le note a piè di pagina e la raccolta fotografica in appendice, mentre i riferimenti ai fatti di attualità credo creino uno stacco inutile e tolgano ritmo alla storia.
Una storia raccontata con tanta ironia, forse perché meno drammatica in quanto vissuta non propriamente in prima linea - ma c’è stato davvero qualcuno che non ha vissuto drammaticamente quegli anni? - o forse perché chi ha questi ricordi non ama raccontarli nella loro crudezza.
Ricordo che mio nonno era molto evasivo riguardo gli anni della guerra e della sua prigionia in Africa, non ne parlava facilmente; gli unici ricordi che noi serbiamo sono un ritratto di un bellissimo giovane in divisa, una medaglia e un fazzoletto bianco con le palme africane.

Recensione a “Settimane bianche e crociere a costo zero Memorie di guerra e prigionia di un ragazzo partito soldato” di Tommaso Mondelli - Editore: L’ArgoLibro

Recensioni di Maria Rosaria Schimid


È proprio vero che non si è mai preparati di fronte alla morte, anche quando l'età di chi se ne va è più che ragguardevole. Il carissimo amico Tommaso Mondelli ci ha lasciati qualche giorno fa, al compimento del suo 101mo anno di vita.
Voglio ricordarlo attraverso due pubblicazioni che mi legano a lui in modo particolare: "Rime in libertà" (Gli Occhi di Argo, 2012) e "Settimane bianche e crociere a costo zero. Memorie di guerra e prigionia di un ragazzo partito soldato" (L'ArgoLibro, 2013). Il primo, sua primissima raccolta poetica, è stato il libro che mi permise di conoscere Tommaso nel gennaio del 2013, stringendo con lui un'amicizia giunta fino a oggi; il secondo, invece, da me curato, ci tenne impegnati assiduamente durante la stesura che si protrasse per tutta l'estate di quello stesso anno, subito dopo esserci conosciuti anche di persona a Torino. Fui io a incoraggiarlo - e non me ne pento! - a mettere per iscritto i suoi ricordi legati alla seconda guerra mondiale, durante la quale lui era sergente all'interno del 25^ Reggimento Artiglieria da Montagna della Divisione "Assietta". Una preziosa testimonianza, quella di Tommaso, in relazione al drammatico periodo bellico; ne consiglio la lettura, anche se tra quelle pagine non si troveranno battaglie cruente vissute in prima persona. Così come consiglio di leggere anche gli altri suoi numerosissimi scritti, sia in prosa sia in versi, che è possibile rintracciare sfogliando il catalogo dell'Editore L'ArgoLibro.
Ripenso con nostalgia alle nostre lunghe chiacchierate iniziate sette anni fa e mi sorprendo sempre della sua grande apertura mentale dinanzi alla vita, roba da far impallidire tanti benpensanti persino ben più giovani. Ora è sopraggiunta la morte a interromperle bruscamente e, come accade in questi casi, non si può fare altro che chinare la testa e continuare a custodire nel cuore tutto ciò che ci è stato donato. Perché l'amicizia è per davvero un dono prezioso e le persone che incontriamo lungo i sentieri dell'esistenza finiscono per lasciarci sempre qualcosa.
Mi resta l'enorme dispiacere di non aver avuto una seconda occasione per riabbracciarlo e anche di averlo saputo in maggiore difficoltà durante quest'ultimo periodo a causa dell'attuale quarantena, dal momento che abitava da solo.
Addio, caro Tommaso, e grazie di cuore per la condivisione di parole, risate e lacrime. È soltanto da pochi giorni che non ci sentiamo, ma mi manchi già.

"[...] Il sole al tramonto
Il suo pallido rosa
Dolce tormento
Per ogni altra cosa

Il sole abbandona
La luce del giorno
Forse anche domani
Fa ancora ritorno [...]"

Tommaso Mondelli, da "Ultimo tramonto" in "Rime in libertà"

Laura Vargiu

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