Sciatten Theater
– Ovvero del teatro di ombre
Carmine
D’Agosto, Pierfrancesco La Brocca, Serena Rundo
Il progetto “SciattenTheater” nasce dall’esigenza civica e culturale dei suoi
creatori. Attraverso il gioco di ombre lo spettatore diventa parte attiva dello
spettacolo. L’ombra è un mezzo potente, un archetipo, un trampolino
di lancio attraverso cui l’immaginazione si rivela e attinge a quel serbatoio
di cultura ancestrale a cui l’uomo, preso dai ritmi frenetici che gli standard
del vivere quotidiano richiedono, ha sbarrato da tempo la porta. La scelta del
racconto, che richiama fortemente la tradizione tramandata oralmente, non è casuale. E’ il frutto di un lavoro di stampo quasi
filologico, attraverso la consultazione di testi antichi, grazie ai quali la
tradizione orale ha avuto la possibilità di continuare ad esistere pur se spesso
soppiantata, o comunque fortemente rielaborata da coloro che in passato si sono
occupati della loro preservazione scritta.
Perché parliamo di esigenza civica e culturale?
Sostanzialmente il progetto é rivolto a piccoli e grandi, con la speranza che i primi
possano scoprire che è con semplicità che è possibile immaginare nuovi mondi dai confini
illimitati, scacciando quel velo di pigrizia imposta dai moderni giochi forse
troppo tecnologici in cui tutto è già definito e la fantasia del fruitore è intorpidita dalla spettacolarità degli scenari. Qui essi, sono appena accennati, appena
definiti, ed è attraverso il racconto orale, talvolta
affiancato da ninnananne, talvolta da semplici strumenti musicali che la
fantasia viene richiamata da lontano, come in un sogno. I grandi invece,
impegnati nella cruda realtà di tutti i giorni hanno forse dimenticato come
sia semplice sognare, e, senza particolari pretese, lasciarsi andare in un
mondo in cui si è protetti e cullati e tutto è semplice e lineare. La semplicità del racconto introduce alla cosmogonia del mondo secondo
tradizioni ora dimenticate, il bene che talvolta trionfa sul male e il male che
esiste per impartirci una lezione, sono questi i temi che gli “sciatti” dei
questo Theater intendono riportare in scena. Il gioco di parole è obbligato. L’assonanza con il tedesco Shatten “ombra” è un tributo alla tradizione germanica a cui attingono
alcuni dei racconti, la trascrizione è però voluta in questo modo per far trasparire
l’esigenza di leggerezza dei suoi creatori.
Chiudete gli occhi, lasciatevi trasportare.
Ass. Culturale
Artèteca
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