sabato 16 luglio 2016

Antonino Scuderi / Mirco Di Nardo - Riflessi di una generazione smarrita



Autori: Antonino Scuderi / Mirco Di Nardo
Titolo: Riflessi di una generazione smarrita
Introduzione del Professor Donato Romano
Progetto grafico di Cristina Piccirillo
In copertina: Maria Carmen Federico fotografata da Nicola Comite
Editore: L’ArgoLibro
Anno di pubblicazione: 2016
Numero pagine: 94
Copertina: cartoncino brossurato
Formato: 12x19
Codice ISBN 978-88-98558-69-8
Prezzo di copertina euro 8,00
Spese di spedizione euro 4,63 (raccomandata postale)
Per contattare gli autori:
  scudant@libero.it - mircodn@libero.it   
Per info e ordini: largolibro@gmail.com 

Un piacevolissimo libro di ricordi, questo di Antonino Scuderi e Mirco Di Nardo, ma non solo. Accanto ai ricordi c’è spazio per considerazioni preziose, pregnanti, molto importanti per meglio definire e comprendere gli anni che hanno preceduto la dilagante diffusione delle tecnologie digitali, che stanno apportando cambiamenti sostanziali anche nei rapporti interpersonali.
Come ha sottolineato il Professor Donato Romano nella splendida prefazione, “gli autori descrivono, in modo scorrevole e mai noioso, le esperienze scolastiche, gli incontri, i docenti che li hanno accompagnati in questo percorso di crescita e formazione. Emergono in maniera decisa figure di riferimento, non solo dal punto di vista culturale ma soprattutto umano.”
Nel racconto degli autori trovano spazio tanti “piccoli” episodi che testimoniano le vicende di una quotidianità scolastica che nella sua sostanza appartiene a tutti noi: i rapporti con i professori, l’affiatamento in classe e fuori, i tratti caratteristici delle figure che per vari motivi “emergevano”, gli innamoramenti, le interrogazioni, i compiti in classe… un “mondo” che cambia nella forma, col trascorrere del tempo e delle generazioni, non nella sostanza. E proprio alla “sostanza” si rifanno Antonino Scuderi e Mirco Di Nardo, anche per questo motivo la loro opera va letta e condivisa.
Opera molto ben scritta, “Riflessi di una generazione smarrita”, che in un certo senso – ed è sottolineato anche dalle parole introduttive degli autori – vuole essere un forte invito a non dare troppo spazio alla “virtualità”: i rapporti si vivono solo nella realtà, e la realtà non può essere “rielaborata”, se non in minima parte, da un dispositivo digitale più o meno efficiente.
Non è un caso che, ad aprire l’opera, gli autori abbiano scelto alcune parole di Pierangelo Bertoli, tratte da “A muso duro”: “ (…) con un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.” Tra passato e futuro, continuiamo a imparare, a educarci, a formarci.

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