Certamente
non l'avrai, non l'avrai mai pensato,
ma in un
vaso di fiori non può nascere il mare,
mentre
invece una bocca è in grado di darti,
un sorriso
come sorgente alla quale puoi bere.
Prendi poi
l'universo quello grande inventato,
con la
luce ed il buio e non ha pochi anni,
non ho
ancora trovato nessuno che ha fatto,
qualche
cosa di grande così senza danni.
E poi c'è
quella vernice di tutti e tanti colori,
per far
belle le cose che ti hanno stancato,
ma nessuna
vernice sarà mai tanto forte,
tanto
intensa da coprire una colpa un peccato.
E c'è un
albero strano lassù sopra il monte,
che ci
sveglia la notte per mandarci un messaggio,
e si serve
del vento che gli scuote le foglie,
ma la
nostra ragione ha uno stretto passaggio.
Tu perché
non ti fermi un momento soltanto,
guarda
sopra le mani le rughe che solcano il viso,
mentre
cade la pioggia mentre nascono i fiori,
mentre
gira la terra nasce ancora l'ultimo creso.
Prendi poi
per esempio libertà di pensiero,
non avere
paura posso darti una mano,
se ti
manca il coraggio uniremo gli sforzi,
e se un
giorno l'avremo berremo al suo seno.
Vieni
andiamo saliamo più in fretta le scale,
non si può
perder tempo è importante il momento,
ecco
adesso puoi anche parlare e cantare,
accidenti
che svelti ti hanno già tolto il canto.
Mi rimetto
a guardare a scrutare più in alto,
l'universo
c'è ancora l'universo ha coraggio,
se nessuno
ho trovato che lo abbia rifatto,
non ho
fretta perché tornerà ancora maggio.
Vincenzo Bucchieri
Vincenzo Bucchieri ha pubblicato, per le
Edizioni “L’ArgoLibro”, “Direttamente
dalla TreCani”: cliccate sul titolo per aprire la pagina dedicata.
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